Il vice ministro Andrea Olivero a Todi per il convegno sul Digital Agrifood

andrea olivero

Sarà presente a Todi anche il vice vice Ministro dell’Agricoltura Andrea Olivero, che ha tra le sue deleghe anche quelle dei rapporti con Università e Scuola su questioni inerenti la formazione in agricoltura, per il convegno Digital Agrifood e istruzione agraria, in programma venerdì 12 gennaio 2018 presso l’Istituto Agrario di Todi.

Un convegno per fare il punto su come la trasformazione digitale sta impattando in modo profondo anche sul comparto agroalimentare, con profondi cambiamenti in atto anche in relazione alle professionalità coinvolte e quindi al sistema dell’istruzione e della formazione, che metterà a disposizione della discussione i dati di due recenti studi. Si partirà dai risultati della ricerca condotta dal Digital Transformation Institute e Cisco Italia sulla trasformazione del comparto per passare poi a quello realizzato per l’occasione, in collaborazione la Rete nazionale degli istituti agrari, e finalizzato a fotografare attraverso un articolato questionario lo stato dell’arte della formazione tecnica superiore rispetto a questo tema.

Il convegno, al quale hanno già dato l’adesione Ordini, Collegi professionali ed associazioni di categoria, vedrà, oltre all’intervento del vice ministro, quelli di Stefano Epifani, docente di innovazione a “La Sapienza” di Roma, Stefania Farsagli, direttrice del Digital Transformation Institute, Enrico Mercandante, responsabile innovazione di Cisco Italia e di Damien Lanfrey e Donatella Solda Kutzmann, rispettivamente capo dell’ufficio innovazione del MIUR e della segreteria tecnica del Ministero dell’Istruzione.

La seconda parte della mattinata, ricca di testimonianze e best practice, sarà caratterizzata da un panel tra aziende ed istituzioni, moderata da giornalisti del settore quali Lorenzo Tosi di Edagricole e Sandro Capitani di Radio Rai.

Gli Istituti e le Università sono pronte a gestire la complessità della rivoluzione in corso? Come si stanno attrezzando? Il dibattito muoverà da queste domande per individuare cosa si sta facendo, quali sono le buone pratiche sparse per la penisola e, soprattutto, quali strategie coordinate è tempo di attivare.

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