Festa degli Statuti a Fossato di Vico: lasciati andare, sei nella storia

‘Lasciati andare sei nella storia’. È il richiamo e l’invito della Festa degli statuti medievali di Fossato di Vico in programma per la 21esima edizione dal 6 all’8 maggio.

La Festa degli Statuti, dalla forte valenza storica e rievocativa, ripropone il periodo medievale rifacendosi agli statuti comunali del 13 maggio 1386 che hanno regolamentato per circa 500 anni la vita degli abitanti. Una festa scandita dalla competizione tra le porte cittadine, Nova, Portella, del Serrone e del Castello, che si misureranno in una serie di prove nella contesa dell’ambito Palio. I dettagli  sono stati illustrati giovedì 28 aprile a Perugia da Monia Ferracchiato e Lorenzo Polidori, rispettivamente sindaco e consigliere delegato in cultura e turismo del Comune di Fossato di Vico, Sauro Diogenici, presidente dell’associazione Medioevo fossatano organizzatrice dell’evento, alla presenza di Marco Vinicio Guasticchi, vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, e del consigliere regionale Andrea Smacchi. Presente anche Ottavio Giombetti tra gli organizzatori oltre che relatore del convegno di carattere storico ‘Il castello di Fossato nell’epoca del feudalesimo’ dedicato al periodo precedente il Medioevo, dal 996 al 1280.

“La Festa degli Statuti è la festa del territorio – ha dichiarato il sindaco Ferracchiato – che fa incontrare tra le mura del castello le frazioni del paese. Il fondatore è stato il professor Luigi Galassi recentemente scomparso al quale va il nostro pensiero. Voglio ringraziare coloro che si sono succeduti come presidenti dell’associazione Medioevo fossatano, i cittadini che hanno mantenuto viva la festa e la RegioneUmbria che per la prima volta dopo 21 anni ha concesso il patrocinio oneroso”. “La festa – ha ricordato Diogenici – si apre con il convegno e, sempre venerdì, alle 20.30, ospiterà l’Arenga, assemblea dei capifamiglia che elegge le figure amministrative del castello. A seguire ci sarà la gara di tiro con l’arco e alle 22.30 l’incendio del Focaraccio con la freccia scoccata dall’arciere vincitore che darà avvio ai giochi”. Nei tre giorni ci sarà spazio per esibizioni e spettacoli, mentre le taverne accoglieranno cittadini e turisti. Sabato 7 maggio i momenti più significativi saranno, a partire dalle 16 e fino alle 19, la rievocazione di antichi mestieri specifici di ogni porta e classe sociale del tempo e, alle 21, il corteo storico. L’ultimo giorno di festa, dopo il pranzo medievale a Le carceri, alle 16 è prevista la gara della Ciurumella, antico gioco precursore del baseball americano che darà un punteggio importante in ottica palio. “Dal campo – ha aggiunto Diogenici – partirà poi alle 18.30 un secondo corteo storico che precederà il momento più atteso, alle 21, cioè la Publicatio statutorum e l’assegnazione del Palio alla porta più meritevole tra le prove dei mestieri, taverna, giochi e corteo storico”. Ai vincitori lo stendardo realizzato quest’anno da Sara Catalini per la porta del Serrone. “La nostra festa – ha spiegato Polidori – si caratterizza per essere una pura rievocazione con poco spazio per l’allegoria. Vogliamo uscire dall’anonimato e per questo abbiamo puntato sul marketing, realizzato un manifesto che rimarrà negli anni. I nostri sono statuti importanti, i primi dell’appennino umbro marchigiano, tra i primi quattro in Umbria”. “Mi fa piacere – ha commentato Guasticchi –, anche in ottica di turismo, vedere che si continua a investire sul nostro passato. Comuni e città devono rivedersi in un periodo storico, per troppo tempo considerato erroneamente come oscuro, per fare vedere cos’era l’Umbria e la grande vitalità che la caratterizzava”. “Sarò presente il 6 maggio – ha concluso Smacchi – voglio entrare nella festa e conoscerla. In questo mandato, grazie a un emendamento presentato da me e dai consiglieri Guasticchi, Barberini e Brega, abbiamo messo 50mila euro a disposizione delle manifestazioni storiche per cercare di dare loro linfa vitale”.

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