A Perugia Guido Catalano con “Ogni volta che mi baci muore un nazista”

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Venerdì 24 marzo, serata speciale nella suggestiva Sala Notari, la parte più antica del centralissimo Palazzo Priori di Perugia, che, nell’ambito della seconda parte della stagione Umbria Eventi d’Autore, promossa dall’associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore, ospiterà la tredicesima tappa del nuovo tour di Guido Catalano, il poeta torinese diventato caso letterario e sex simbol (ci teniamo a sottolinearlo) per la sua capacità di emozionare e di far ridere a crepapelle.

Sul palco insieme a lui, le poesie del suo nuovissimo libro Ogni volta che mi baci muore un nazista, uscito per Rizzoli il 2 febbraio. Una nuova fatica che arriva a quattro anni di distanza dall’ultima raccolta di poesie e che segna il ritorno del “criminale poetico seriale” o de “l’ultimo dei poeti” alla poesia, dopo una fortunata deviazione nel mondo della prosa con il romanzo D’amore si muore ma io no (Rizzoli 2016). Nuovi versi per i momenti di quiete solitari, per sorridere, per conquistare la donna amata (se questa non si innamora prima di Catalano), per baciarsi e dire addio a un nazista, per superare un amore passato (con le PFR, poesie di fine rapporto), per raccontare la bellezza unica di una donna o per parlare di zombie, black-out, rondini e sbronze sotto la luna. Il tutto guidati dallo stile inconfondibile di Guido Catalano che dietro a una risata irrefrenabile nasconde sempre una purissima e umanissima emozione. Nel corso della serata, non mancheranno anche alcune delle poesie più amate nate dalla penna di Guido Catalano e incredibili sorprese come l’attesa Posta del Colon, uno spazio socialmente utile all’interno del quale il poeta torinese proverà a soccorrere i fan in difficoltà. 

Un ritorno del poeta alla poesia che, dopo un appassionante viaggio nel mondo della prosa con il romanzo D’amore si muore ma io no (Rizzoli – 2016), riporta Catalano a macinare versi e chilometri, tra pagine e date tutte da scoprire. In Ogni volta che mi baci muore un nazista, uscito lo scorso 2 febbraio per Rizzoli editore, Catalano ha raccolto 144 poesie inedite (in realtà molte di più ma a lui piaceva molto, ma proprio molto, il numero 144) disegnando un nuovo coinvolgente viaggio nelle umane emozioni, illuminato dal suo stile inconfondibile. Un modo unico di raccontare i sentimenti e la vita, dannatamente romantico e irresistibilmente comico, che lo ha reso un vero caso editoriale, un criminale poetico seriale, l’ultimo dei poeti o semplicemente un artista in grado di stravolgere le categorie e di occupare uno spazio del quale si ignorava soltanto l’esistenza. 

Breve compendio delle gesta del poeta Guido Catalano (aggiornato all’Anno Domini 2017)

Guido Catalano nasce a Torino alle 8.50 del mattino del 6 febbraio del 1971. A 17 anni decide che vuole diventare una rockstar, più tardi ripiega sulla figura di poeta professionista vivente, che ci sono più posti liberi. Produce sei libri di poesie. Le raccolte Ti amo ma posso spiegarti e Piuttosto che morire m’ammazzo, edite da Miraggi Edizioni, vendono oltre 30.000 copie. Gli addetti ai lavori affermano: “Non ci crediamo!”. Nell’anno del Grande Gombloddo la lobby dei poeti lo accusa di essere un cabarettista, la loggia dei cabarettisti di essere un poeta, al termine della dura battaglia pronuncia la storica frase: “Anche Montale andava un sacco a capo”. Feroce polemica unilaterale con Cocciante sulla reale opportunità di regalare a Margherita una stella, esponendo così la povera ragazza a radiazioni nucleari letali (Cocciante non raccoglie, forse mai verrà informato). Dopo una serie infinita di letture pubbliche in tutta Italia, la grande presa di coscienza: “Per essere un poeta son troppo di buon umore”. Nonostante i suoi sorrisi fuori luogo, rimane vittima di un passaparola caino e i suoi versi iniziano a diffondersi sui social, nei bar delle periferie, nei circoli Arci, nelle librerie, sui palchi dei centri sociali, nei festival letterari e anche in quelli musicali. Conquista anche i palchi dei teatri e dei live club più importanti d’Italia e nel frattempo continua a far limonare un sacco, ma proprio un sacco, di persone. Nel febbraio 2016 pubblica per il prestigioso editore Rizzoli, il primo romanzo dell’ultimo dei poeti, D’amore si muore, ma io no. Per l’occasione dichiara alla stampa: “Chiedermi di scrivere un romanzo è come chiedere a uno che ha sempre corso i 100 metri di tentare la maratona. Ma io amo le sfide e spero che, crampi a parte, questo libro possa regalarmi anche qualche soddisfazione”.  Parte per il suo Grand Tour, dopo più di cento date e 34.000 km percorsi, scopre il Voltaren® e si ritira a vita solitaria nella sua dimora torinese. Mentre recupera dalle fatiche e dall’acido lattico, dà forma alla sua nuova raccolta Ogni volta che mi baci muore un nazista. A novembre 2016 arriva sugli schermi del 34° Torino Film Festival con la pellicola Sono Guido E Non Guido, un mockumentary, firmato da Alessandro Maria Buonomo per Elianto Film e Fargo Film, che lo vede protagonista assieme al suo alter ego Armando Catalano. 

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