Le Infiorate di Spello non si possono raccontare

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Il racconto delle Infiorate di Spello, una lunga notte di arte e emozioni

 

Un’altra Infiorata è passata, tra aspettative, eccitazione, divertimento e delusioni, ma sempre dando il massimo. L’energia che si sprigiona ogni anno a Spello durante i giorni delle Infiorate non può essere raccontata, deve soltanto essere vissuta, e non è assolutamente una frase retorica.

Quest’anno, più degli anni passati, anche i turisti che amano Spello hanno potuto provare cosa significa fare un’infiorata, vivendone i disagi ed i piaceri, la scomodità e la fierezza di aver realizzato un piccolo sogno.

Ho fatto parte del piccolo drappello di infioratori che ha guidato i “volontari” in questo nuovissimo esperimento, e posso raccontare come, ad infiorata realizzata, nessuno di noi (anziani o neofiti) fosse più lo stesso.

Infioratori incalliti che hanno sempre, in modo pignolo, cercato la perfezione, si sono resi disponibili rinunciando all’agonismo della competizione; persone diverse per età, estrazione sociale, provenienza e per il proprio vissuto sono state catalizzate dal fascino delle Infiorate ed hanno fatto gruppo come si conoscessero da sempre.

Ognuno ha seguito un percorso che lo ha portato a condividere una notte insonne ed un progetto, effimero ma, in quel momento, importantissimo. Storie di persone con il loro bagaglio di sofferenza e di gioia: si scopre ad esempio che una delle signore partecipanti, colpita gravemente nella sua salute, si fosse prefissata, se fosse guarita, di realizzare il desiderio di venire a Spello per poter partecipare all’Infiorata: siamo felici di averla avuta nel gruppo, con l’augurio che la vita le riservi ancora moltissime emozioni.

Infiorata come lezione di vita e gioia nella condivisione, nella fatica e nel piacere di una salsiccia cotta alla brace e mangiata nella notte tiepida accompagnata da un bicchiere di vino rosso. Infiorata vissuta da ciascuno dei partecipanti come un traguardo, ma il cui significato e la sua importanza, come abbiamo visto, cambia, riveste dinamiche diverse, da persona a persona.

Infiorata che amplifica i sentimenti, la gelosia, come la cooperazione, la rivalità come la disponibilità, la gioia come il rammarico e la disillusione… come la gelosia per il lavoro realizzato quando, la domenica mattina, una marea umana si accalca lungo le vie e si avvicina mettendo a rischio l’incolumità delle opere: l’insensibilità dei passanti fa da contraltare all’apprensione di chi ha passato la notte in ginocchio su quel pezzo di asfalto.

l’Infiorata che ogni anno si ripete, sempre uguale ma sempre diversa, come i capolavori che la rendono indimenticabile e come le persone che la rendono unica, l’Infiorata che è un po’ come un viaggio… è magnifica la destinazione, ma la cosa più bella è viaggiare insieme.

di Benedetta Tintillini

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