Giorgia Benusiglio, una testimonianza forte sulle conseguenze della droga

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“Sono una ragazza come tante, a rovinarmi la vita, a soli 17 anni, è stata mezza pasticca di ecstasy tagliata con veleno per topi”. Apre così l’incontro con associazioni sportivo di Passignano sul Trasimeno Giorgia Benusiglio, in un incontro voluto dal Comune, dalle scuole e dalla comunità. “Una testimonianza forte questa che apre ad un progetto più ampio – spiegano gli organizzatori – rivolto agli adulti in primis e agli educatori, per imparare ad ascoltare, cosa che, nella prima richiesta di aiuto, serve di più”.

Oggi Giorgia Benusiglio ha 35 anni, è laureata in Scienze della Formazione e lavora come testimonial anti-droga. Racconta la sua storia a centinaia di ragazzi ogni giorno nelle scuole e ovunque ce ne sia bisogno.

E’ brava, comunica in maniera diretta con parole semplici ma incisive. Nell’auditorium E. Urbani di Passignano non vola una mostra quando comincia a raccontare la sua storia: “Nell’adolescenza ci sentiamo invincibili e pensiamo che le tragedie succedano solo agli altri. Anche io a 16 anni ero convinta di avere il mondo in mano, di poter gestire la mia vita, ma non è andata così! Ho rischiato di buttarla via, la mia vita, e ancora oggi sono attaccata ad una pasticca che mi abbassa le difese immunitarie perché il mio corpo non riconosce il nuovo fegato. Alessandra mi ha donato un fegato nuovo, lei è morta in un incidente stradale, non aveva le cinture. Io oggi vivo per due”. Ad iniziare questo lavoro di testimonial contro la droga nelle scuole era stato papà Mario, mentre Giorgia lottava per tornare a vivere dopo il difficile trapianto di fegato, poi lei decide di seguirlo e non si è più fermata: “Avevo paura del giudizio della gente e non volevo ricordare. Ma poi ho capito che quella poteva essere la mia missione, così eccomi qua. La cosa che spero più di tutte è che quando un amico, perché è sempre un amico che vi offrirà droghe, verrà da voi dicendovi di provare, voi ripensiate a me, a questo pomeriggio passato insieme e al calvario che ho passato. Se non siete in grado di affrontare anche solo una di delle terribili conseguenze del mio gesto, allora fermatevi e non fatelo”.

CONTRO LA DROGA VIVA LA VITA.

Donatella Binaglia

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