I “Pesci fuor d’acqua” di Carlo Rocchi Bilancini conquistano il Qatar

carlo rocchi bilancini pesci fuor acqua

A dieci giorni dall’inaugurazione della mostra organizzata a cura di Manuela De Leonardis dalla Cultural Village Foundation Katara in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Doha si può, senza alcun dubbio, parlare di successo.

Pesci fuor d’acqua, il progetto fotografico che Carlo Rocchi Bilancini ha realizzato tra il 2006 e il 2011 ritraendo a colori oltre 50 protagonisti del mondo dell’arte e dello spettacolo, tra i quali Marina Ripa di Meana, Lindsay Kemp e Pino Strabioli, insieme a persone “comuni” immergendoli vestiti e muniti dei loro attributi professionali nell’acqua di una piscina, ha conquistato il pubblico qatariota, molto sensibile e ricettivo verso tutte le novità culturali, e portato il nome di Todi, legandolo ai concetti di cultura, arte, sensibilità e buon gusto, in giro per il mondo.

Carlo Rocchi Bilancini nasce infatti nel 1973 a Todi in un’antica famiglia di vetrai. La sua estrema sensibilità lo porta ad abbracciare la fotografia attraverso la quale esprime la sua visione artistica e filosofica della vita.

L’acqua, protagonista al pari dei soggetti delle sue opere, è elemento a lui affine e congeniale, espressione di quiete ma simbolo di continui cambiamenti ed adattabilità agli stessi, necessità imprescindibile nell’esistenza degli uomini, sempre alla conquista di nuovi equilibri nella mutevolezza del divenire di ognuno.

L’importanza dell’evento che vede l’opera di Rocchi Bilancini rappresentare Todi e l’Italia su uno scenario interessante e dinamico come il Qatar, è data anche dal prestigio del sito dove la mostra è attualmente ospitata fino al prossimo 14 Gennaio: il Cultural Village Foundation Katara. Il villaggio culturale, nato per volere di Sua Altezza lo Sceicco Tamim Bin Hamad Al Thani, Emiro dello Stato del Qatar, come progetto di speranza per l’interazione umana attraverso l’arte e lo scambio culturale, intende essere un luogo in cui le persone si riuniscono per sperimentare le culture del mondo grazie ai teatri, le sale da concerto, le gallerie espositive e le strutture all’avanguardia, di cui è dotato.

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Carlo Rocchi bilancini con il Direttore Generale del Cultural Village Foundation-Katara Dr Khalid bin Ibrahim al Sulaiti

La mostra è stata inaugurata lo scorso 3 Gennaio alla presenza dell’artista, del Direttore Generale del Cultural Village Foundation-Katara Dr Khalid bin Ibrahim al Sulaiti e dell’Ambasciatore italiano a Doha Guido De Sanctis.

Questa mostra ha un ruolo determinante nel costruire ponti culturali ed artistici tra il Quatar e l’Italia – afferma Khalid bin Ibrahim al Sulaiti  – rendendo visibile ai visitatori del Katara Village le immagini creative del fotografo italiano Carlo Rocchi Bilancini”. Il Direttore Generale del Villaggio Culturale ha inoltre notato come il nostro artista sia riuscito a presentare stimolanti immagini utilizzando l’acqua come elemento dominante della scena.

E’ un enorme piacere per me iniziare quest’anno con una mostra italiana presso il Villaggio Culturale Katara – ha aggiunto l’ambasciatore italiano in Qatar Guido De Sanctis – e spero che questa collaborazione possa portare alla realizzazione di altri eventi lungo tutto l’arco dell’anno”.

E’ stata un’esperienza veramente esaltante – racconta Carlo Rocchi Bilancini – ho trovato un Paese con un’altissima professionalità ed un’estrema voglia di conoscere realtà culturali lontane dalla propria. Un popolo estremamente ospitale ed intelligente nell’apprezzare ed investire energie in arte e cultura. Sono estremamente grato per la splendida occasione che mi è stata donata, fonte di innumerevoli suggestioni e spunti per la mia arte futura”.

Anche se non è escluso che “Pesci fuor d’acqua” possa essere ulteriormente ampliato, Carlo è già proiettato in un nuovo, interessantissimo progetto, al quale sta lavorando dall’estate scorsa, dal nome suggestivo ed intrigante di “Migrazioni”. Senza voler anticipare troppo, la co-protagonista sarà sempre l’acqua con la sua turchese mutevolezza che abbraccerà, in un certo qual modo, un senso di perdita. Perdita che non è sinonimo di vuoto ma solo di trasformazione. Il messaggio che l’artista vorrà trasmettere non sarà, quindi, di ineluttabile negatività: starà ad ogni spettatore, nell’arte come nella vita, attraverso un costante lavoro sulla propria crescita interiore, trovare il bene nel dolore, la crescita nella sofferenza, la consapevolezza nello smarrimento.

di Benedetta Tintillini

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