Libri: Piero Manzoni. Vita d’artista di Flaminio Gualdoni

piero manzoni i favolosi anni '60

Il libro, edito da Johan & Levi, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca, ricostruisce la figura di Piero Manzoni, il celebre artista degli Achromes, dei Corpi d’Aria e della Merda d’artista, rimasto fedele alle origini borghesi ma intrinsecamente e fortemente provocatore.

Le notti della “dolce vita milanese” e le giovanili scorribande in bicicletta, le prime prove sotto il patrocinio di fontana alla ricerca di una voce personale, il sodalizio con giovani artisti italiani a lui contemporanei, le collaborazioni con i movimenti di avanguardia internazionali di cui diventa un esponente ricercato e riconosciuto: tutto scorre velocemente, fino a relegare sempre più sullo sfondo il Manzoni privato e a portare in primo piano il Manzoni artista.

Il libro è anche una panoramica sulla cultura artistica italiana ed europea di quel tempo: da Lucio Fontana a Yves Klein, da Azimut a Gruppo Zero, Flaminio Gualdoni ricostruisce lo straordinario clima cosmopolita di quel momento attraverso l’attività frenetica e geniale di Manzoni: “Manzoni è un personaggio dalle elaborazioni intellettuali profonde e dalle intuizioni fulminanti che comprende, sin da subito, come la pratica artistica nuova non possa che avere per scenario l’Europa cosmopolita della cultura, alla cui edificazione sceglie di contribuire in modo lucido e determinato. Egli comprende inoltre, sulla scorta di ragionamenti allora non consueti su Duchamp, che cruciale è la figura dell’artista in quanto tale, e ogni opera è un segno funzionale all’edificazione della sua identità insieme unitaria e radiante. In conseguanza di ciò Manzoni attua una sorta di sottrazione fondamentale: annullare il Manzoni “privato” e calarsi totalemnte, senza remore e deroghe, nell’opera. Non esiste per lui, in altri termini, una figura pubblica da recitare mondanamente ed un’altra, diversa, che abiti il suo vivere ordinario”.


 


L’autore: Flaminio Gualdoni insegna Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Ha diretto la Galleria Civica di Modena, i Musei Civici di Varese, la fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Dal 2006 tiene la rubrica “Il criptico d’arte” su Il Giornale dell’Arte.

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