Radiogol: a Marsciano l’anteprima dell’ultimo libro di Riccardo Cucchi

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Lo scorso 16 settembre il giornalista e radiotelecronista sportivo Riccardo Cucchi ha presentato in anteprima nazionale a Marsciano, in omaggio alla sua amata Umbria, il suo ultimo libro “Radiogol” edito da Il Saggiatore, nel quale racconta i suoi 35 anni di carriera radiofonica e di grande passione sportiva.

Al suono della sua voce familiare sembra immediatamente di udire la sigla di “Tutto il calcio minuto per minuto”, programma radiofonico che lo ha reso famoso ed apprezzato anche se, lungo la sua carriera, ha commentato anche gare di canottaggio, atletica leggera e, nel 1984, di scherma per le olimpiadi di Los Angeles, incarico per il quale decise di praticare per 6 mesi questo sport allo scopo di meglio comprenderlo per meglio raccontarlo.

Nel libro Radiogol, afferma l’autore, non manca l’Umbria, terra alla quale è molto legato, tanto da eleggere come dimora il piccolo borgo di Morcella dove, fuggendo dal trambusto di Roma, trova tranquillità e serenità.

Ritornando al calcio, sicuramente lo sport che lo ha più coinvolto sia dal punto di vista professionale che sentimentale, la sua voce ha scandito alcuni dei momenti più importanti della storia del nostro calcio come, ad esempio, la vittoria dello scudetto all’ultima giornata da parte della Lazio a discapito della Juventus nel campionato 1999/2000 e la vittoria in Champions League da parte dell’Inter, solo per citare i celeberrimi.

Una caratteristica, che fa di Cucchi un professionista dall’etica ineccepibile nel panorama sportivo, è il suo atteggiamento estremamente professionale e sempre imparziale: “il microfono è lo strumento attraveso il quale si dialoga con gli ascoltatori, spiega Cucchi, rispettare gli ascoltatori significa rispettare la passione di tutti tifosi in modo incondizionato, trovo di cattivo gusto sentire un telecronista che propende per una squadra piuttosto che un’altra”.



In Radiogol è anche contenuto un commosso omaggio a due figure di riferimento nel campo della telecornaca sportiva: gli indimenticati Sandro Ciotti ed Enrico Ameri, ai quali è profondamente legato sia dal punto di vista professione sia da quello umano; lui, giovane giornalista agli inizi, ascoltava e rubava i preziosi dettagli che rendevano unico il loro modo di raccontare e far vivere il calcio. Verso i due veterani, racconta Cucchi, tanto era il suo “timore reverenziale” che si sentiva orgoglioso anche solo per aver passato loro un dato su di un foglietto, dato che poi avrebbero letto ai microfoni della radio. Un atteggiamento di ammirazione e rispetto verso i più anziani e la loro esperienza che, sostiene Cucchi, purtroppo al giorno d’oggi è quasi totalmente scomparso. In nessun altro mestiere come nel giornalismo serve invece estrema umiltà, perché è un mestiere che si impara sul campo e da chi ha qualcosa da trasmettere, carpire il più possibile da chi ne sa di più è fondamentale, oltre che indice di saggezza, mettersi su di un piedistallo è controproducente.

Cucchi ha voluto, in occasione di questa piacevole chiacchierata, parlare anche del servizio pubblico: oggi più che mai la radio svolge una funzione importantissima sotto questo aspetto, perchè pagare i pacchetti televisivi costa molto e le famiglie, o perchè non possono o perchè non vogliono, trovano nella radio lo strumento per potersi godere uno sport come il calcio. La radio ovviamente non ha immagini, un aspetto che per Riccardo Cucchi è un elemento a favore di questo antico ma sempre moderno mezzo: “Se sono bravo al microfono – dice Cucchi – , attraverso le mie parole riuscite a creare delle immagini, diventate attivi insieme a me, partecipate con me a questo gioco meraviglioso di trasferimento di emozioni. Davanti alla televisione lo spettatore è passivo, guarda e basta, non partecipa, la mente non elabora, al contrario della radio”.

Tanti sono gli indimenticabili campioni incontrati da cucchi e raccontati nel libro Radiogol: da Maradona ai fratelli Abbagnale, tra le righe sono racchiuse le emozioni di 35 anni di carriera e di tutta una vita dedicata allo sport. Per tutti gli appassionati è emozione assicurata: scorrendo le pagine del volume sembrerà di ascoltare ancora una volta la voce inconfondibile di un grande protagonista delle domeniche degli italiani.

di Giulio Pocecco

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