Restauro italiano per la Natività di Betlemme

natività di betlemme

Illustrato all’Università di Siena il percorso dei restauri della Natività di Betlemme

Rifacimento del tetto a capriate, recupero delle superfici murarie e dei mosaici, restauro dell’ingresso con la sua porta in legno del XIII secolo: sono partiti nel 2013 i lavori presso la Basilica della Natività a Betlemme, che vedono protagonista anche un team di archeologi dell’università di Siena, composto da Giovanna Bianchi, Stefano Campana e Giuseppe Fichera.

L’importante lavoro, sostenuto finanziariamente dal governo palestinese, vede numerose competenze italiane coinvolte. Nel 2010, infatti, a seguito di un bando internazionale, lo studio preliminare del monumento è stato affidato a un gruppo multidisciplinare coordinato dal Consorzio Ferrara Ricerche (università di Ferrara), con l’obiettivo di redigere il progetto di restauro. Nel 2013, una società di Prato, la Piacenti, si è aggiudicata l’esecuzione dei restauri, tuttora in corso, sotto la supervisione universitaria.

Per raccontare il percorso delle ricerche e degli interventi in questo straordinario luogo di culto, lo scorso venerdì 12 dicembre, a partire dalle 9.30, presso l’aula 1 del complesso dei Servi dell’Università di Siena, ha avuto luogo una conferenza dedicata agli studiosi e a tutti gli interessati, nel corso della quale sono stati illustrati gli interventi di tutela e la storia suggestiva di questo monumento della Cristianità .

La basilica oggi fa parte del Patrimonio tutelato dall’Unesco. Commissionata dall’imperatore Costantino nel IV secolo d. C., al di sopra della cosiddetta Grotta della Natività, la basilica fu ridefinita nel corso del VI secolo, subendo poi relative modifiche nei secoli successivi.

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