Aldo Pascucci: Così ho digitalizzato in 3D i luoghi segreti del Conclave

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Aldo Pascucci, Ceo di Archimede Arte, racconta l’impresa tecnologica senza precedenti: rilievi laser e ricostruzioni 3D degli spazi più inaccessibili dei Musei Vaticani e della Cappella Sistina, tra emozioni personali e memoria storica.

Toccare con mano il comignolo da cui uscirà la fumata bianca, camminare sopra la volta della Cappella Sistina, accedere alle stanze dove il nuovo Papa pronuncerà la sua prima preghiera. È l’esperienza straordinaria vissuta da Aldo Pascucci, Ceo di Archimede Arte, protagonista di un progetto senza precedenti: la digitalizzazione in 3D dei luoghi del Conclave.

Tenere tra le braccia il comignolo che annuncia al mondo il nuovo Papa è stata un’emozione irripetibile”, racconta Pascucci. Con la sua azienda umbra, nata a Perugia, ha condotto un lungo lavoro iniziato nel 2012 e proseguito fino al 2019, che ha portato alla creazione di una mappa tridimensionale dettagliatissima dei Musei Vaticani, con particolare attenzione agli ambienti sacri del Conclave.

L’operazione ha riguardato la Cappella Sistina, il sottotetto e l’estradosso della volta michelangiolesca, la Sala del Pianto, la Sacrestia Papale, la Sala Regia e persino i passaggi riservati che portano alla Loggia delle Benedizioni. “Lavoravamo di notte – racconta Pascucci – con tecnologia laser scanner ad altissima risoluzione, per non interferire con i visitatori e cogliere ogni dettaglio architettonico in silenzio e rispetto”.

La digitalizzazione ha permesso non solo la conservazione digitale del patrimonio, ma anche la creazione di un digital twin utile alla manutenzione e alla valorizzazione futura. Ogni spazio è stato mappato con coordinate georeferenziate, inclusi i magazzini e gli accessi secondari, solitamente preclusi alla vista.

All’interno della Sacrestia Papale sono stati rilevati l’inginocchiatoio di Leone XIII e i paramenti storici dei Papi, fino all’abito talare di Benedetto XVI. “Quei luoghi, oggi, sono pronti a rivivere sotto una nuova luce, con l’imminente elezione del prossimo Pontefice”, dice Pascucci, che non nasconde la commozione nel ricordare “il privilegio di essere stato testimone invisibile di un patrimonio custodito nel cuore della Chiesa”.

Un lavoro di ricerca, fede e tecnologia, che restituisce al mondo un tesoro nascosto. “Non solo abbiamo preservato la memoria – conclude – ma abbiamo costruito un ponte digitale verso il futuro della storia”.

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