Alimentazione. Quando la qualità è un affare di famiglia

frantoio gaudenzi

Non c’è chef o food experience che tenga, l’eccelso livello della nostra gastronomia è indubbiamente dato dai saperi di un’antica cultura contadina che, pena l’oblìo delle nostre unicità, dobbiamo, con le unghie e con i denti, custodire, preservare, tramandare. Cultura che è stata amorevolmente lasciata in eredità da persone umili che del termine “food experience” ignoravano il significato ed, ancor più, l’esistenza.

Per nostra fortuna, nella miriade di piccoli borghi, che più o meno a fatica sopravvivono nei tanti angoli della nostra penisola, c’è ancora chi caparbiamente vive al ritmo della natura e delle stagioni, realizza prodotti di assoluta eccellenza senza strizzare l’occhio al guadagno facile ed alla produzione intensiva, dando tempo al tempo, senza forzare i ritmi delle materie prime, ottenendo prodotti di assoluta eccellenza.

In Umbria, a Trevi, nel bel mezzo della fascia olivata che rende unico il paesaggio tra Assisi e Spoleto, ha sede il Frantoio Gaudenzi. Nato nel 1950 grazie a Vittorio Gaudenzi, l’attuale sede del frantoio è stata realizzata lungo le rive del Clitunno da Francesco e Rossana Gaudenzi.

Solo per citare alcuni riconoscimenti, il frantoio ha vinto il Der Feinschmecker, dove più di mille olii da tutto il mondo vengono giudicati da una giuria internazionale, ed il Gambero Rosso lo ha riconosciuto come miglior olio extravergine d’oliva italiano.

Per eccellere nel mondo dell’olio il Frantoio Gaudenzi può contare su un terreno ottimale, oltre ad uno studio continuo sulle piante e sui frutti, anche grazie all’intensa collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia. Grazie alla continua ricerca, gli standard produttivi sono sempre più elevati di anno in anno, al fine di ottenere un prodotto di assoluta eccellenza, in accordo con le diverse prerogative ed esigenze di ogni cultivar selezionata. Celeberrimo è “La Quinta Luna”, l’olio prodotto dalle prime olive raccolte a partire dalla quinta luna dopo la fioritura, che quest’anno è coincisa con gli ultimi giorni del mese di Settembre. Un olio intensamente profumato e dalla spiccata personalità, “la Quinta Luna” è molto apprezzato e raccoglie sempre maggiori consensi.

Dall’Umbria all’Abruzzo, altra regione verde ed estremamente accogliente dove, a Pratola Peligna, opera un pastificio da record: il Pastificio Masciarelli che quest’anno festeggia 150 anni pastificio masciarelliininterrotti di produzione di pasta, tramandata da padre in figlio da ben cinque generazioni. Il pastificio era già operante nel 1867 e, dopo tutto questo tempo, ben poco è cambiato: i ritmi lenti sono gli stessi di tanto tempo fà, la pasta viene prodotta come una volta con l’acqua purissima del Parco Nazionale della Majella, un ambiente incontaminato che aiuta il prodotto ad acquisire un gusto unico; un formato alla volta, con trafile circolari in bronzo, lunga essiccazione a temperature molto basse, al fine di realizzare una pasta che non perda la rugosità e la ruvidità che sono le sue due caratteristiche principali.

Come detto, la qualità non viene sacrificata per privilegiare la qualità, il pastificio produce un formato di pasta alla volta avendo a disposizione una sola pressa, ed anche la quantità di pasta prodotta la dice lunga: circa 20 quintali di pasta alla settimana, la stessa quantità che una grande industria a ciclo continuo “sforna” in sole tre ore.

I componenti della famiglia Masciarelli sono tutti coinvolti direttamente nel ciclo produttivo che curano amorevolmente, dalla scelta delle semole all’impacchettatura. Ed è grazie a questa enorme passione che ogni singolo prodotto è unico, realizzato con metodi antichissimi, che corrono il costante pericolo di essere dimenticati.

Giulio Pocecco

 

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