Alla scoperta di Stifone e delle sue antiche ferriere

stifone
Alla scoperta di Stifone, borgo sul fiume Nera dove natura e archeologia industriale si fondono. Un viaggio tra acque turchesi e storia nascosta dell’Umbria.
Chi ama l’Umbria, sa che bisogna visitarla camminando. L’automobile va bene, ma per abbreviare il tragitto, per recarsi nel punto di partenza più giusto, quello che permette di valorizzare al meglio l’escursione. Ma dove andare?
Le alternative sono moltissime e dipendono da gusti, possibilità, tempo ed energie.
Una delle opportunità più belle è quella di scoprire angoli meno noti, se pur sempre in termini relativi, arrivando oggi il turismo ovunque, grazie al web ed ai social.
In certi luoghi poi la storia industriale si mescola con il paesaggio, integrando al meglio la natura, essenza della verde Umbria, con la storia delle comunità ed al loro sviluppo.
Stifone, minuscolo borgo del Comune di Narni, è uno di questi. Qui il fiume Nera, con le sue acque di un blu sorprendente, non ha soltanto incantato generazioni di viaggiatori, ma ha anche alimentato un ingegno proto-industriale che, già dal Cinquecento, sfruttava la forza dell’acqua per forgiare il ferro.
Le Ferriere di Stifone, oggi ridotte a suggestivi ruderi avvolti dall’edera, erano officine idrauliche che trasformavano la potenza della corrente in energia per muovere magli e mantici.
L’acqua del Nera e delle sorgenti circostanti, tra le più ricche d’Italia con portate superiori ai 13.000 litri al secondo, era la vera ricchezza del territorio. Dalle montagne vicine provenivano i minerali di ferro, mentre i boschi fornivano carbone vegetale: tutto concorreva a creare un distretto siderurgico ante litteram, in grado di competere con altri poli europei.
Visitare Stifone significa leggere un capitolo nascosto della storia dell’Umbria: non solo borghi e abbazie, ma anche archeologia industriale immersa in un contesto paesaggistico unico. Qui il passato non è un museo, ma un equilibrio fragile tra natura e memoria. Un invito a riflettere su come le risorse ben utilizzate sono state il motore di civiltà.
Fabrizio Ricci Feliziani

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