Art for the Blind, l’Ara Pacis fruibile a non vedenti e ipovedenti

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Rendere accessibile in modo permanente ai non vedenti ed agli ipovedenti un’opera monumentale storica, di valore inestimabile, della Roma imperiale come l’Ara Pacis. Fruibile dunque in versione poli-sensoriale per un progetto in cui trovano espressione non solo valori culturali, educativi e didattici ma anche di alta valenza sociale.

L’iniziativa Art for the Blind, sostenuta dalla Sifi, la principale società farmaceutica oftalmica italiana che proprio nel 2015 compie 80 anni, è stata presentata a Roma: nel 2016 i visitatori del museo dell’Ara Pacis affetti da cecità o da patologie riduttive della vista potranno, grazie al progetto in fase di allestimento, avere maggiore consapevolezza dell’ambito architetturale che li circonda e percepirne l’immenso valore storico ed artistico attraverso l’esplorazione polisensoriale del monumento e delle opere presenti al suo interno.

All’incontro di presentazione ha portato il suo sostegno anche Alessandro Benetton, che con il Private equity 21 Investimenti partecipa in Sifi dallo scorso giugno.

“Il progetto Art for the Blind – ha detto Benetton – segna un momento sinora inimmaginabile nella fruizione dell’arte da parte dei non vedenti grazie alla tecnologia più avanzata e all’approfondimento culturale più ampio. E’ questo che intendo per ruolo sociale dell’impresa, e per le risorse straordinarie del nostro paese, quali l’arte e la bellezza”.

L’innovazione artistico-tecnologica del progetto si basa sullo sfioramento tattile dell’opera, l’ascolto simultaneo in cuffia delle spiegazioni stilate da team di storici dell’arte, esperti del linguaggio dei non vedenti e creativi. Le due aziende realizzatrici del progetto nel museo dell’Ara Pacis sono la brillante start up veneziana Tooteko, fondatrice e sperimentatrice dell’esperienza Tattile aumentata inserita nel Tim #Wcap accelerator di Bologna, e Antenna International per quanto riguarda le audio-guide. L’iniziativa ha il patrocinio della Società Oftalmogica Italiana, dell’Istituto dei ciechi di Milano e dell’Onlus lapb.

 

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