Sentieri, primo festival di arte contemporanea ad Amelia

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Sentieri – Tracciare sentieri è come perdere le orme  
31 marzo / 30 aprile 2018

 

Il 31 marzo 2018 alle ore 12.00 ad Amelia (Umbria) prenderà il via il primo Festival di Arte Contemporanea dal titolo Sentieri, organizzato dal Centro Ricerca Arte Contemporanea diretto da Claudio Pieroni, con la collaborazione dell’associazione culturale Feng Huang diretta da Luo Guixia e sotto il patrocinio del Comune di Amelia.

Un’esposizione collettiva ed itinerante nel dedalo di vie del centro storico di Amelia, borgo di origine romana a sud dell’Umbria, che si arrampica su tre livelli, circondato da mura “ciclopiche”, che per un mese sarà luogo di sperimentazioni, un laboratorio e cornice di dialogo tra l’arte contemporanea e gli abitanti.

Una mostra per immaginare le tappe di un percorso visivo e simbolico che accomuna, sfiorandole, la memoria e la metafora di viaggi lontani, tra oriente e occidente, tra “La Via della seta” e la “Via Francigena” che in questo territorio di orizzonti a perdita d’occhio, si sono incrociate secoli addietro. Queste tracce Claudio Pieroni, “artista visionario e colto”, le ha percepite e ha invitato i suoi artisti a ripensare questi segni e a dar loro corpo e immagine.

Una proposta artistica, quella di “Sentieri”, che è un’interpretazione e un’attualizzazione di quel ricco tessuto di scambi culturali che si costruiva nei lunghissimi viaggi di pellegrini e mercanti, nel rapporto tra le diversità feconde di lingue, abitudini, riti, comportamenti e che si concretizzerà in un gruppo di ben 33 artisti, tra i quali un manipolo di giovani cinesi, che proprio in questi paraggi hanno condotto precedentemente un laboratorio formativo.

Gli artisti si dissemineranno tra le vie del centro storico di Amelia per collocare le proprie opere – dipinti, fotografie, video, installazioni, tutto il composito repertorio dell’arte di oggi – negli androni di antichi palazzi nobiliari che verranno appositamente aperti per l’occasione, negli spazi monumentali delle cisterne romane risalenti al II sec. a.C, site sotto piazza Matteotti (costituite da un sistema di 10 locali deputati alla raccolte delle acque piovane per dissetare gli antichi abitanti della città di Amelia. Il complesso sotterraneo è imponente per le sue dimensioni e la visita piuttosto suggestiva) o sui muri di edifici chiesastici sconsacrati. Altre opere saranno introdotte nei luoghi in abbandono lungo le strade del centro storico, botteghe chiuse, officine in disuso, magazzini dimenticati. Ambienti disertati da chi ci ha lavorato e vissuto, ma abitati ancora da oggetti, strumenti e suppellettili che ne conservano la memoria e che diventano il sottofondo di esperienze e invenzioni dell’arte che ne ribaltano la vicenda identitaria in una dimensione trasfigurante.

 

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