I mestieri del cinema umbri espongono i loro problemi in Regione

associazione dei mestieri del cinema umbri

In un clima cordiale e di grande attenzione si è tenuta, lo scorso 16 luglio 2020 a Palazzo Cesaroni, l’audizione presso la Terza Commissione Cultura della Regione Umbria dell’Associazione dei Mestieri del Cinema Umbri, la compagine tecnico artistica che dal 2018 raccoglie le forze professionali del territorio, in relazione ai reparti della produzione cinematografica, che hanno residenza nella nostra regione.

Soddisfazione viene oggi espressa da parte dei dell’Associazione dei mestieri del cinema umbri, rappresentati da una delegazione di sette soci che con il presidente, il regista Federico Menichelli, ha presentato la storia, gli intenti e l’attività dell’Associazione dei Mestieri del Cinema e le convenzioni già stipulate con diverse aziende del settore e ad esso collegato.

“Realtà economiche e sociali, sottolinea Menichelli, che non vedono l’ora di ripartire e che possono essere l’energia vitale e la benzina del motore per il rilancio del territorio che la Regione vuole mettere in moto”.

Presenti per l’associazione mestieri del cinema umbri la costumista Isabella Sensini e la makeup artist Sonia Saitta reduce dall’ingaggio con Disney Channel in “Sara e Marti”, assieme a Maria Vittoria Grotteschi per la comunicazione, l’avvocato Francesco Belladonna, Probo Viro dell’Associazione e Walter Balducci a rappresentanza, oltrechè della professione di direttore della fotografia cinematografica, degli aspetti della formazione, essendo docente di quelle discipline presso l’Università La Sapienza di Roma.

La commissione, presieduta da Eleonora Pace, presente assieme al vice presidente Michele Bettarelli e ai membri Francesca Peppucci ed Andrea Fora, ha accolto e ascoltato a lungo la rappresentanza, che ha messo in luce l’importanza di riprendere la parte più efficace dei trascorsi interventi per il sostegno istituzionale alle attività del cinema in Umbria, accantonando ciò che in passato non ha funzionato e non  può funzionare.

In particolare, la necessità di far sì che sia più presente chi conosce il mestiere ed è pratico del territorio, piuttosto che figure esclusivamente burocratiche è stata fra i punti chiave della relazione di Matilde Pennacchi, presidente della Società Studio Lumière, protagonista di tanti risultati portati al territorio come braccio operativo della Umbria Film Commission negli anni 2018-19. Anni relativi ad un contratto di lavoro, ha spiegato la stessa Pennacchi, il mancato rinnovo del quale (il rinvio al dopo elezioni s’è poi scontrato con la circostanza della pandemia), ha causato la negazione di tante chanches alle maestranze del territorio e ai comparti della filiera.
A questo proposito, alta appare l’attenzione delle istituzioni locali e, in vista della costituzione della Fondazione per la Umbria Film Commission, così ha comunicato Pennacchi, ci sono già stati i primi contatti e sono state avviate le opportune relazioni fra lo Studio Lumière e l’assessorato di Paola Agabiti, così come col  Comune di Perugia, con la responsabile del settore cinema Francesca Renda.
“E’ particolarmente importante che anche in questa fase di transizione, nella quale la Film Commission non è attiva  – ha rimarcato inoltre Balducci –  non venga meno la possibilità di lavorare da parte delle maestranze locali ed è auspicabile, anche a favore della regione stessa, un immediato utilizzo delle forze attive sul campo, oltre che l’attivazione di un tavolo di confronto per monitorare la situazione.”
Sono stati proiettati in commissione il cortometraggio che ha avuto uno straordinario successo social “Umbria La Rinascita”, lavoro che, assieme all’evento dello scorso febbraio realizzato in collaborazione col Comune di Perugia “Umbria Grid-a cinema”, esprime la volontà di rinascita delle forze lavoro del settore presenti nel territorio e una bozza di trailer del docu-film in lavorazione che racconta Perugia nei giorni del lock down. Realizzato in partnership col Comune di Perugia è stato girato in gran parte durante la fase del lock down stesso, grazie alla partecipazione e al lavoro offerto a puro titolo di investimento in un momento difficile per tutti, nel quale l’Associazione ha voluto incarnare e testimoniare uno spirito di resilienza e dare un contributo significativo e di valore che resterà nella storia.
“Siamo portavoce di un gruppo compatto di professionisti e maestranze del territorio, spiega Menichelli, riuniti, a prescindere da colori politici e provenienti da diverse e variegate esperienze e appartenenze, anche geografiche, intorno alla necessità di ridare l’Umbria agli umbri. E se ancora la necessità di coesione intorno agli intenti essenziali non fosse stata abbastanza chiara, la recente esperienza legata alla pandemia non lascia ulteriori dubbi”.
Aprendo gli interventi della commissione da lei presieduta, Eleonora Pace ha voluto rimarcare la volontà prevalentemente operativa della commissione stessa ed ha assicurato l’attivazione degli opportuni accordi con l’assessorato alla cultura, tenendo conto di quanto riportato in audizione dal gruppo.
“Vi ringraziamo, ha dichiarato Peppucci, perchè ci avete dato uno spaccato di come funzioni nella realtà questo settore del quale sappiamo troppo poco”. Effettivamente, ha specificato Sensini, manca ancora una consapevolezza comune di come cinema, tv e audiovisivo in genere sia opera culturale ‘corale’ e, in quanto tale, in grado di coinvolgere un indotto vasto e articolato, collegato proprio alla vocazione artigianale, alla tradizione di accoglienza e alle qualità naturali e paesaggistiche, tutte risorse di cui una regione come l’Umbria è ricca ed abbondante.
“Evitiamo di ripercorrere errori già fatti da altri – ha sottolineato Fora – quando nascerà la nuova Film Commission non riportiamo su un piano di centralismo istituzionale un settore che invece vive del territorio”.”E’ un momento davvero storico, ha commentato al termine dell’audizione Menichelli è  la prima volta in assoluto che una compagine del territorio umbro, appartenente al nostro settore e così largamente rappresentativa, dialoga in questo modo con le istituzioni locali regionali, per concordare una logica comune nella procedura della Umbria Film Commission. Devo dire che sono soddisfatto soprattutto che la commissione abbia compreso l’urgenza di mettersi in moto immediatamente, anche per rispettare i tempi e gli appuntamenti più importanti dell’industria cinematografica italiana”.

L’Associazione dei Mestieri del Cinema Umbri ha già confermato la sua presenza, il prossimo settembre, alla Mostra del Cinema di Venezia, presso cui presenterà il trailer finito del film sul lock down attualmente in lavorazione. C’è già quindi un interessante spazio per poter dare un’immagine compatta dell’Umbria, eventualmente creando eventi che valorizzino la tipicità del territorio, con la presenza di amministratori locali e personaggi del nuovo corso della politica in Umbria, in chiave di rilancio del territorio, anche presentando nell’occasione, al pari di altre regioni d’Italia, tutte le opportunità e le ricchezze culturali, eno-gastronomiche e paesaggistiche di cui la nostra regione dispone e ha da offrire.

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