Alla Galleria Santo Ficara di Firenze: “Aurelio Amendola, Dialoghi silenziosi”

aurelio amendola

“L’arte oggi è un business. Per questo rimpiangiamo quando non lo era. Intendiamoci: a tutti, artisti, galleristi, collezionisti – e critici – piace e piaceva il denaro guadagnato con l’arte, ma come strumento, non come fine. In questo senso, solo pochi decenni, pochi anni fa, il mondo dell’arte appariva diverso, e più gentile, più divertente, più solidale, più vero di oggi, per una sola condizione: si aveva la sensazione di essere tutti sulla stessa barca, neppure tanto grande e sempre in procinto di imbarcare acqua, per cui il salvataggio di uno coincideva di necessità col salvataggio di tutti. Si parlava, ci si incontrava, si mangiava – e soprattutto si beveva – insieme, se non altro perché di tempo libero ce n’era, anche per litigare. Paradossalmente, questa sorta di “flanerie” ha prodotto grandi pensieri, grandi utopie e grandissime opere, non essendo il sistema troppo legato a ferree leggi di domanda e di offerta. L’artista non era un semplice produttore di opere (ripagato oggi con qualche atteggiamento da star, e con molti soldi), il gallerista non era un impresario più o meno fortunato, il critico un abile imbonitore, e il collezionista un “utente finale”, in un certo senso obbligato a possedere certe opere e soprattutto certi nomi per non uscire dal “giretto giusto” internazionale…”

Questo è l’inizio del testo di Marco Meneguzzo per la mostra che intende ricordare un mondo e un modo di fare e di guardare all’arte, tipico di un sistema culturale oggetto oggi di radicali cambiamenti. Aurelio Amendola ha raccolto i ritratti che nel corso degli anni ha avuto occasione di fare agli artisti che Santo Ficara ha amato e scelto come gallerista, mentre gli artisti stessi espongono accanto al proprio ritratto una loro opera, quasi che vi fossero somiglianze rintracciabili. Il tutto per un’operazione che non è né di nostalgia né di rimpianto, ma di orgoglio per qualcosa ben fatto, con la collaborazione e la soddisfazione di tutti.

Gli artisti ritratti da Aurelio Amendola sono: Carla Accardi, Roberto Barni, Enrico Castellani, Gianluigi Colin, Piero Dorazio, Marcello Jori, Luigi Mainolfi, Aldo Mondino, Luigi Ontani, Pino Pinelli, Roberto Pietrosanti, Antonella Zazzera. A ciascun ritratto, corrisponde un’opera significativa che è transitata per la galleria di Santo Ficara, o per la sua casa. Un testo di Marco Meneguzzo è pubblicato in catalogo, e chiude il cerchio del sistema.

In occasione della mostra sarà edito da Cambi Editore il catalogo numero 60 della collana “Presenze in Galleria”.

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