Bevagna. Il Carapace di Arnaldo Pomodoro: natura e arte, natura è arte

il carapace bevagna strada del sagrantino

Il Carapace che Arnaldo Pomodoro ha progettato per la Cantina Lunelli a Bevagna è una splendida sintesi tra natura ed intervento antropico

Credo che mai come in questo caso l’opera dell’uomo sia riuscita ad integrarsi con l’ambiente naturale circostante.

Da lontano la cantina dei Lunelli è pressoché impercettibile, come nell’intenzione dell’autore di integrare l’opera nella morbidezza delle linee delle colline umbre, l’unico segno della sua presenza è il grande dardo rosso che campeggia accanto all’edificio.

L’edificio-scultura, opera di Arnaldo Pomodoro è la prima opera d’arte dove si vive e si lavora, che si può godere sia dall’esterno che dall’interno, grazie all’enorme abilità dell’artista, che ha saputo coniugare l’estetica alla funzionalità.

“Carapace” è il titolo dell’opera, o il nome della cantina, come preferite, titolo che esprime, come per la tartaruga, la longevità e la profonda simbiosi con la terra dalla quale non si può prescindere, come nel caso di chi produce vini (ricordiamo che la tenuta si estende su 50 ettari tra i comuni di Bevagna e Montefalco, dove si producono il Rosso ed il Sagrantino).

Architettonicamente è una cupola con pianta ellittica, la cui copertura, realizzata con lastre di rame, presenta delle fenditure irregolari che evocano le crepe ed i solchi nella terra.

carapace bevagnaAnche l’interno affascina per la peculiarità, ritroviamo anche qui i caratteri distintivi dell’arte di Pomodoro, il quale, per riprodurre l’effetto metallico anche all’interno, ha utilizzato un intonaco fatto per il 90% di rame.

L’ingresso è al piano terreno, è un ambiente unico destinato all’accoglienza dei visitatori ed alle degustazioni. Presenta le pareti totalmente in cristallo per permettere una vista a 360° sulla campagna circostante.

Attraverso una scala ellittica che, vista dall’esterno, ricorda una ziqqurat, a rimarcare la sacralità del luogo (perfino il nome del vitigno, Sagrantino, potrebbe derivare dal suo utilizzo per cerimonie religiose), si raggiunge il “cuore” della cantina, la barriccaia, dove riposano i vini e da dove si raggiungono gli ambienti dedicati all’imbottigliamento ed allo stoccaggio.

Un luogo di assoluto fascino per la cultura, l’arte, la tradizione enologica e per la capacità di una famiglia, non del luogo, di captare lo spirito di questa terra, rinnovandolo senza stravolgerlo.

La realizzazione di quest’opera si è conclusa nel 2012, e non potrei trovare migliore conclusione che le parole stesse di Marcello Lunelli: “Una tempesta di emozioni conclude questo cantiere che, con metodo rinascimentale, è stato condotto per anni dal maestro con gli artigiani che eseguivano le sue idee e che vuole essere il nostro contributo all’ Italia che vuole farcela usando buon gusto e bellezza e non furberie e mediocrità”.

di Benedetta Tintillini

Post correlati

2 Thoughts to “Bevagna. Il Carapace di Arnaldo Pomodoro: natura e arte, natura è arte”

  1. Eccolo qui, hai ragione Betta, è davvero affascinante.
    Ioannis.

    1. Grazie Ioannis, un caro saluto!
      Benedetta

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.