Restaurato il prezioso Cabreo dell’Opera Pia della Consolazione

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Restaurato il Cabreo del 1789 dell’Opera Pia della Consolazione: sarà presentato il 13 settembre 2025 a Todi durante la festa della Consolazione. Un importante recupero storico per la città.

Dopo un accurato intervento di restauro, torna alla luce uno dei documenti storici più significativi della città di Todi: il Cabreo dell’antica Opera Pia della Consolazione, datato 1789, sarà ufficialmente presentato alla cittadinanza sabato 13 settembre 2025, nell’ambito dei festeggiamenti civili e religiosi dedicati alla festa della Consolazione.

Il restauro, fortemente voluto dal Consiglio di Amministrazione dell’ETAB La Consolazione, è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Todi e con il Direttore dell’Archivio Storico Comunale, Filippo Orsini, ente conservatore del prezioso documento.

L’intervento è stato affidato alla restauratrice Maria Chiara Brancaleoni (ditta Lo Studiolo), che ha operato con rigore scientifico e grande sensibilità, seguendo le prescrizioni della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Umbria. L’opera, composta da 28 carte principali e 6 allegati, con dimensioni di 480x375x20 mm, raccoglie mappe catastali relative alle proprietà dell’allora Opera Pia della Consolazione, già Congregazione di Carità e poi Istituzioni Riunite di Beneficenza (IRB).

Il cabreo si trovava in stato di avanzato degrado, dovuto principalmente a un allagamento occorso all’Istituto Einaudi, che aveva reso necessario, in passato, il trasferimento del fondo all’Archivio Comunale. Il restauro ha consentito il recupero non solo del contenuto, ma anche di elementi rari e suggestivi, come la copertina celeste, ipoteticamente legata al culto mariano, e di grande rilevanza culturale.

Un altro passaggio fondamentale è stata la digitalizzazione integrale del documento, curata dal fotografo Mario Lucio D’Arrigo nel rispetto delle linee guida ministeriali. Ciò permetterà la consultazione pubblica delle mappe senza compromettere l’integrità dell’originale, che sarà custodito in un’apposita confezione protettiva realizzata dalla stessa restauratrice.

Il progetto ha ricevuto il prezioso supporto della Soprintendenza Archivistica grazie alla supervisione della Dottoressa Francesca Valentini, della Dottoressa Giovanna Giubbini e del Dottor Alessandro Bianchi.

Questo restauro non rappresenta soltanto un recupero materiale, ma è anche un atto di memoria collettiva, capace di restituire alla comunità tuderte un patrimonio identitario di valore inestimabile, e di stimolare nuove azioni di tutela e valorizzazione dei beni archivistici.

L’appuntamento del 13 settembre 2025 sarà dunque un’occasione per tutta la cittadinanza di riscoprire un frammento fondamentale della propria storia e di riflettere sull’importanza della cura del patrimonio culturale come fondamento di una comunità viva e consapevole.

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