Catria: Antiche vie dei carbonai, tra Fede e Futuro Sostenibile

monastery of the holy cross fonte avellana carbonai

Il Monte Catria, custode delle memorie dei carbonai e di San Romualdo, riscopre la sua antica vocazione forestale in un convegno dedicato alla tradizione camaldolese e alle innovative applicazioni del biochar.

Il Monte Catria, maestosa vetta appenninica che domina il paesaggio marchigiano, non è solo un baluardo naturale di rara bellezza. Le sue pendici boscose custodiscono le tracce silenziose di un antico mestiere, quello del carbonaio, figura chiave nell’economia rurale che per secoli ha integrato il reddito delle comunità locali. Parallelamente, il Catria è un luogo intriso di spiritualità, avendo accolto San Romualdo e i suoi seguaci nei suggestivi eremi di Sitria e Fonte Avellana. Proprio quest’ultima fu guidata da San Pier Damiani, eminente Dottore della Chiesa e biografo del santo, la cui opera testimonia una profonda attenzione alla cura del territorio e dei boschi, una tradizione che affonda le radici nei codici monastici avellaniti e camaldolesi.

A testimonianza di questo legame millenario, il monte è solcato dalla “Viae Sancti Romualdi”, un itinerario spirituale che ripercorre le tappe fondamentali della vita del santo benedettino, il cui millenario della morte ricorrerà nel 2027. Un cammino che idealmente si intreccia con le antiche “vie dei carbonai”, sentieri oggi in parte dimenticati ma che un tempo animavano il territorio, come ben testimoniato nel comune di Serra Sant’Abbondio, dove si contavano circa 40 “piazze”, le aree dedicate alla produzione del carbone di legna.

Questi antichi mestieri, scomparsi intorno agli anni ’50 del secolo scorso con l’avvento di nuove fonti energetiche, non rappresentavano solo un’attività economica. Essi incarnavano valori profondi legati all’utilizzo sapiente delle risorse boschive e alla manutenzione del territorio, una cura che oggi come allora è portata avanti dalle comunanze agrarie. Questa forma ancestrale di proprietà collettiva, con la sua lungimirante finalità di proteggere i beni comuni per le future generazioni, dimostra una sorprendente modernità.

Oggi, in un’inversione di tendenza che guarda al futuro riscoprendo il passato, il carbone di legna vive una nuova stagione. Grazie a processi di produzione innovativi, si ottiene il biochar, un materiale dalle promettenti applicazioni nel settore agricolo e ambientale. Il suo utilizzo è infatti suggerito per incrementare il sequestro di carbonio nel suolo e migliorarne la fertilità fisica, chimica e biologica, aprendo nuove prospettive per una gestione sostenibile del territorio.

Proprio al fine di ritrovare le tracce storiche della gestione forestale in questo prezioso angolo di Appennino e di valutarne le nuove potenzialità, si terrà un importante convegno presso l’eco-museo di Serra Sant’Abbondio, custode anche delle memorie della storica battaglia del Sentino. L’evento, in programma per il 28 marzo 2025 alle ore 17:00, vedrà un confronto stimolante tra la secolare saggezza della tradizione camaldolese e le innovative frontiere del biochar.

Organizzato dal Comune di Serra Sant’Abbondio e dall’Associazione Eticamente, promotrice della Viae Sancti Romualdi in collaborazione con Trail Romagna, Associazione Romagna Camaldoli, Tramontana e Cai Ravenna, il convegno si aprirà con i saluti istituzionali del Dott. Ludovico Caverni, Sindaco di Serra S. Abbondio, del Dott. Daniele Tagnani, Sindaco di Frontone, e dell’Ing. Alessandro Piccini dell’Unione Montana Catria e Nerone. A coordinare i lavori sarà Vincenzo Silvestrelli di Eticamente.

Le relazioni vedranno interventi di rilievo come quello di Don Gianni Giacomelli dell’Eremo di Fonte Avellana sul “Codice forestale camaldolese”, del Dott. Giovanni Romano della Divisione Energy CMD sulla “Produzione di energia sostenibile da legno”, del Prof. Luigi Vaccaro dell’Università di Perugia sulle “Possibilità di usi innovativi del Biochar” e del Dott. Emiliano Catena del Comune di Serra S. Abbondio sul tema “Il sentiero dimenticato”.

Un momento particolarmente toccante sarà la testimonianza diretta di Irvando Alessandrini, che condividerà la sua “Vita da carbonaio sul Monte Catria”, offrendo uno spaccato autentico di un’epoca passata. A conclusione dell’incontro, i partecipanti potranno immergersi nei sapori della tradizione con un assaggio della “polenta dei carbonai” presso il rinomato ristorante “Le Cafanne”.

Questo convegno rappresenta un’occasione preziosa per riscoprire un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore, gettando al contempo uno sguardo consapevole verso un futuro in cui la gestione sostenibile delle risorse naturali e la valorizzazione delle antiche tradizioni possano camminare di pari passo. Un invito a percorrere le vie dei carbonai con occhi nuovi, riscoprendo l’anima profonda del Monte Catria.

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