Sarà l’inaugurazione ufficiale delle mostre “’O rosa bella!”, dell’ebanista e restauratore Giuseppe Minelli, e “Bonsai, le mille e una forma”, dell’esperto di bonsai Luigino Berettoni, sabato 3 luglio alle 21 a Palazzo Ducale di Gubbio, in occasione della Notte Europea dei Musei, a dare il via alla seconda edizione di Diecimaestri, rassegna di cultura artigiana nata nel 2019 dall’idea di un gruppo di artisti e artigiani “ibridatori” con l’obiettivo di far emergere territori, temi, immagini, informazioni, relazioni e dinamiche sociali. Vera e propria mostra itinerante e a porte aperte di artisti e artigiani che mettono al centro la condivisione e le relazioni umane, e che i visitatori potranno liberamente modulare e personalizzare seguendo tracce e percorsi tematici tra arte, artigianato, gusto, cultura e progetti di comunità, Diecimaestri ha in programma anche percorsi museali promossi in collaborazione con Palazzo Ducale di Gubbio, Teatro e Antiquarium Romano di Gubbio, Biblioteca Sperelliana e il neonato Muam, museo di Arti e Mestieri e con il patrocinio del Comune di Gubbio.
A partire proprio dalle due mostre che verranno aperte il 3 luglio (e che rimarranno aperte fino al 31 agosto), con gli Sbandieratori di Gubbio a fare gli onori di casa nel cortile d’onore di Palazzo Ducale e, a seguire, una performance coreografica del corpo di ballo di Danz’Art, con la direzione artistica di Cecilia Monacelli. Accompagnati dai giovani allievi dell’Officina del Fare e del Sapere, ambasciatori junior della rassegna, i visitatori potranno incontrare gli autori delle opere. Saranno presenti Vincenzo Ambrogi, autore delle ricerche dello spartito medievale, Ettore Sannipoli, storico ed esperto di storia dell’arte eugubina e Paolo Mottana, docente di Filosofia dell’educazione all’Università Milano Bicocca.
“L’attività di Diecimaestri non è finalizzata solo alla produzione e all’esposizione di oggetti artistici e di alto artigianato”, spiega Marina Rizzi, ideatrice e curatrice della rassegna. “Attraverso l’organizzazione di azioni collettive sul territorio – prosegue – il gruppo riflette sulla costruzione dell’eugubinità non come brand ma come unicum capace di attrarre e dialogare con le altre città del mondo, e contribuisce a dare visibilità alla pratica del singolo. Questa seconda edizione, ampliata e strutturata in diversi percorsi urbani ed extra urbani, liberi e gratuiti, è un omaggio al saper fare artigiano e un invito allo scambio di saperi e alla pratica della condivisione”.
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