Elettra ritorno alla terra: a Bevagna il classico di Euripide

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Si è conclusa con l’ennesimo sold-out, domenica 26 febbraio, la dodicesima replica di “Elettra ritorno alla Terra”, un classico del teatro greco. La tragedia di Euripide è andata in scena al teatro Torti di Bevagna a cura della ProLoco che, da sempre, valorizza e promuove il territorio attraverso l’offerta di iniziative culturali, sociali e di intrattenimento.

Il progetto è patrocinato dal Comune di Bevagna e finanziato da Sviluppumbria, all’interno del bando per il sostegno di progetti nel settore dello spettacolo dal vivo.

Lo spettacolo, sotto la direzione artistica di Davide Gasparrini e per la regia di Francesco Bolo Rossini, vanta un cast eccezionale: Deniz Ozdogan nel ruolo di Elettra, Mauro Recanati nel ruolo di Oreste e Olga Rossi nel ruolo di Clitemnestra.

Al loro fianco, coordinati dell’associazione Agape Teatro, una squadra di 20 performers tra cui attori, cantanti e ballerini cui si aggiungono un terzetto di musicisti che, dopo aver composto musiche originali, si sono esibiti dal vivo; musica e coreografia sono state curate da Danilo Tamburo e Veronica Taccucci.

La scenografia poderosa nel piccolo teatro di Bevagna ha trasformato la platea nell’arida collina dove si consuma l’esilio campagnolo di Elettra, figlia di Agamennone, umiliata da Egisto e Clitemnestra con un matrimonio degradante per una principessa reale, costretta a sposare un povero contadino.

Elettra si consuma nell’esistenza misera, confortata solo dalla speranza di ritrovare e rivedere il fratello Oreste e pianificare la vendetta verso il padre.

Oreste, sotto mentite spoglie e accompagnato dall’amico Piliade, fa ritorno a in patria e si incontra con la sorella che, organizza la vendetta: Oreste sorprende Egisto mentre sta organizzando una cerimonia religiosa e lo uccide, Clitemnestra viene chiamata a casa delle figlia con il falso annuncio del parto di Elettra. Giunta nella modesta casa, la madre viene uccisa per mano di Oreste: il Matricidio viene compiuto.

L’atto voluto da Elettra e da Apollo ha origine da un’idea irrazionale, ma la ragione e il pensiero torturano la coscienza dei fratelli per quanto accaduto.

Oreste è in lacrime, Elettra è svuotata, i Dioscuri arrivano: è un’apparizione fatua, testimonianza di una svogliata e contradditoria soluzione degli Dei.

I fratelli sono di nuovo separati: Elettra partirà con Piliade mentre Oreste sarà costretto a fuggire ossessionato dalle Erinni, con l’enormità dei suoi pensieri e delle azioni che lo porteranno alla follia.

I protagonisti tornano alla loro solitudine, svuotati nell’anima arsa dal dolore, soli nell’assoluto vuoto dell’esistere.

Sonia Lustrino

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