Unpli: ad Expo Osaka le Maschere Antropologiche Italiane

maschere antropologiche italiane

Un’esplosione di colori, suoni e simboli ancestrali ha attraversato l’Expo di Osaka grazie all’esibizione delle Maschere Antropologiche Italiane, protagoniste di due giornate memorabili organizzate dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli), in collaborazione con la Fondazione Pro Loco Italia e con il patrocinio del Ministero della Cultura e dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (Icpi).

L’evento si è svolto all’interno del Padiglione Italia il 3 e 4 maggio, offrendo al pubblico internazionale un’immersione spettacolare nelle più antiche tradizioni popolari italiane. Una celebrazione del patrimonio immateriale che ha visto sfilare figure mitiche come i Mamuthones e Issohadores di Mamoiada, i Boes, Merdules e Filonzana di Ottana e le maschere dolomitiche della Zinghenèsta di Canale d’Agordo.

Ad aprire ufficialmente l’iniziativa, il 3 maggio, è stata la presentazione in Piazza Italia, seguita dal convegno pomeridiano “Patrimonio Culturale Immateriale Italiano” nell’Auditorium del Padiglione. Tra gli interventi, quelli del commissario generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Mario Andrea Vattani, del presidente nazionale Unpli, Antonino La Spina, e di numerosi rappresentanti istituzionali e culturali che hanno sottolineato l’importanza del patrimonio immateriale come veicolo di identità, coesione e dialogo tra popoli.

Le maschere antropologiche italiane che abbiamo ospitato in questi giorni al Padiglione Italia – ha affermato l’ambasciatore Vattani – rimandano alle radici della nostra identità. Nel nostro Padiglione, opere classiche e antiche dialogano con la contemporaneità in un racconto coerente e suggestivo della cultura italiana”.

Sulla stessa linea l’intervento del presidente La Spina: “Portare le maschere antropologiche italiane all’Expo è stato un modo per far conoscere al mondo l’anima autentica delle nostre comunità. Attraverso queste figure trasmettiamo valori, storie e riti che le Pro Loco custodiscono con dedizione”.

A dare vita al primo spettacolo in Piazza Italia sono stati i Mamuthones e Issohadores della Pro Loco di Mamoiada, interpreti di un rito ancestrale che simboleggia il passaggio tra stagioni e l’equilibrio tra ordine e caos. Subito dopo, i Boes e Merdules della Pro Loco di Ottana hanno inscenato la secolare lotta tra uomo e natura, con l’immancabile comparsa della Filonzana, emblema del destino umano. Chiude la giornata la suggestiva sfilata delle maschere delle Dolomiti di Canal d’Agordo, che ogni primavera celebrano la rinascita della natura con la figura della Zinghenèsta, accompagnata da personaggi allegorici come il Diavolo e il Vecchio.

Il 4 maggio, le maschere hanno nuovamente animato l’Esposizione Universale, trasformando Expo Osaka in un teatro a cielo aperto dove l’Italia più profonda e autentica ha raccontato sé stessa. La partecipazione ha rappresentato anche un momento di dialogo interculturale, dimostrando come le tradizioni locali possano diventare linguaggi universali di bellezza e significato.

Un evento che segna un importante passo nella valorizzazione del patrimonio immateriale italiano e nel riconoscimento del ruolo fondamentale delle Pro Loco nel custodirlo e tramandarlo alle future generazioni.

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