Presso la Galleria WOW, aperta lo scorso aprile a Perugia nella splendida cornice del Borgo Bello, si terrà la mostra personale di Fernando Garbellotto, curata da Giorgio Bonomi a cui si deve anche l’ampia rassegna in corso in questi giorni alla Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea.
L’inaugurazione presso la sede della galleria è fissata per domenica 6 ottobre alle ore 17 in piazza Giordano Bruno 5 a Perugia, dove sarà presentata una selezione delle Reti frattali del Maestro.
Artista di levatura nazionale e internazionale, Garbellotto è noto per essere il pittore dei frattali, teoria matematica scoperta nel 1975 da Benoît Mandelbrot su cui si basa il contenuto “scientifico” del suo lavoro. Non a caso, per descrivere la concretezza delle opere dell’artista, oltre al concetto di “frattale” si parla anche di “nodo” e “rete”, tutti termini che appartengono al campo delle scienze. “L’artista – afferma Giorgio Bonomi – compone il suo lavoro annodando strisce di tela pittorica che si ripetono in maniera simile a quanto avviene nei frattali creando una trama di interrelazioni, la rete, punto di arrivo del passaggio dall’insieme al sistema. Nelle sue opere la tela non è più supporto pittorico ma, tagliata e riassemblata, diventa lo strumento per tessere e dar corpo alla complessità della natura. Nella realizzazione dei nodi trasferisce energia alla materia facendola diventare sistema”. Definito “pittore della scienza”, Garbellotto trasforma esteticamente i contenuti scientifici, esprimendosi nel linguaggio concettuale della pittura contemporanea, con l’astrazione, la monocromaticità, la programmaticità, la “ripetizione differente”.
Nato nel 1955 a Portogruaro, dopo gli studi umanistici e la laurea in Giurisprudenza Fernando Garbellotto sviluppa in ambito veneziano la sua ricerca artistica che prende una svolta alla fine degli
anni ’80 quando, affascinato dalle teorie di Mandelbrot sulle geometrie frattali, traccia un nuovo campo d’indagine che prosegue tuttora. Nel 1997 fonda a Milano con altri artisti il movimento “Caos Italiano” col quale è presente in molti spazi pubblici, italiani ed esteri. Nel 2006 giunge all’elaborazione di ciò che lui stesso definisce il punto di sintesi della sua ricerca: le “Reti frattali”. Dalla prima metà degli anni ‘90 espone in vari spazi pubblici e gallerie private, in Italia e all’estero. Vive tra Portogruaro e Milano.