Orvieto celebra la sua patrona con la Festa di Maria Assunta

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Come già avvenuto per la Festa di Pentecoste e del Corpus Domini, quest’anno anche la tradizione della Festa di Maria Assunta, patrona della Città di Orvieto, dell’antico contado medioevale e titolare della Basilica Cattedrale, subirà le limitazioni del distanziamento dovute alle misure anti Covid-19.

Infatti, anziché all’interno della Chiesa della Collegiata di Sant’Andrea, la concelebrazione della Messa Solenne presieduta dal Vescovo di Orvieto-Todi Diocesano, Mons. Gualtiero Sigismondi che ha avuto luogo ieri, si è svolta sul sagrato della chiesa che affaccia in Piazza della Repubblica e la tradizionale processione non si è tenuta.

Nonostante queste misure, però l’omaggio secolare della comunità orvietana alla Patrona del Comune, si manifesterà ugualmente con l’addobbo dei balconi e delle finestre, come ha invitato a fare l’Amministrazione Comunale.

Stamattina, 15 Agosto, solennità di Maria Assunta in Cielo, alle ore 9:00 in Duomo sarà celebrata la Santa Messa e Ostensione del Sacro Corporale, seguita alle 11:30 dalla Santa Messa Pontificale e Benedizione papale presieduta dal Vescovo Diocesano, Mons. Gualtiero Sigismondi.

Le celebrazioni religiose si concluderanno alle 18:30 con la Santa Messa capitolare e la conclusione dell’Ostensione del Sacro Corporale.

Ad Orvieto, l’istituzione della Festa di Maria Assunta risale al XIV secolo quando la comunità dedicò la Città alla Madonna Assunta: le fonti storiche ricordano che nel 1338 “fu in Consiglio Generali in Orvieto ordinato, che la Madonna di Santa Maria de agosto si debia il giorno innanzi alla vigilia portalla in Santo Andrea et poi, con solennitade, de la vigilia portalla in Santa Maria …”.

Le origini della Festa della Madonna Assunta (fonte Opera del Duomo di Orvieto)

Festa comunale per eccellenza, ben presto collegata al Duomo in costruzione e simbolo della potenza di Orvieto nel Medioevo, la solennità della Madonna Assunta, patrona della città, è attestata sin dalla fine del XIII sec.

Documenti del 1295 fanno riferimento ad una processione, la sera del 14 agosto, che culminava nella piazza del cantiere del Duomo, dov’era collocata una loggia per le autorità e un altare per le offerte destinate alla cattedrale, poi consegnate dagli incaricati al Camerario dell’Opera.

Due anni dopo, la festa, importante punto di riferimento spirituale e laico per la cittadinanza orvietana, passò sotto il controllo dei Signori Sette, i quali, nel tentativo di rafforzare il loro potere, ne fecero anche l’occasione per il rinnovamento dei patti di sudditanza delle terre e castelli recentemente conquistati da Orvieto.

La vigilia di mezz’agosto nella piazza antistante la chiesa di Sant’Andrea, si celebrava, infatti, il rito della requisitio censualium: per mezzo di sindaci e procuratori, le terre soggette consegnavano i palii, simbolo della loro sottomissione, e, insieme ai cittadini del contado e ai rappresentanti delle Arti e del popolo, offrivano alla Vergine ed all’edificanda nuova chiesa di Santa Maria tributi consistenti in libbre di cera.

Aperta la collegiata di Sant’Andrea, ne usciva una processione solenne in cui, con fiaccole e ceri (cum luminariis), la statua della Madonna, appositamente trasferita in questa chiesa dal Duomo, veniva riportata alla cattedrale per le principali vie cittadine: la strada detta “della Mercanzia” (oggi Corso Cavour) e l’attuale via del Duomo.

L’immagine sacra, ornata con una corona d’argento dorato e perle, era accompagnata dai Consoli delle Arti e dai fedeli in preghiera, tra il suono delle campane, gli squilli delle trombe ed i canti dei bambini, mentre col tempo si aggiunsero alle celebrazioni anche una sacra rappresentazione ed un palio.

Ancora oggi la Festa dell’Assunta è tra le più sentite nell’ambito della devozione cittadina; la sera precedente il 15 agosto la processione religiosa, insieme ad alcuni figuranti del corteo storico del Corpus Domini e alla banda musicale locale, ripercorre l’antico tragitto trasportando fino alla cattedrale una statua lignea policroma della Vergine, risalente probabilmente al XVI-XVII sec.

Nell’edizione 2020 della festa tuttavia la processione verso il Duomo non si svolgerà in attuazione delle misure anti contagio da Coronavirus.

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