Monte Castello di Vibio. Il fondale del Teatro Concordia oggetto di restauro

cesare agretti

Restaurare un dipinto non vuol dire restituire i colori ad un’opera, ma significa restituire al pubblico la memoria e le emozioni dell’autore. “Dipinto senza nulla volere” da Cesare Agretti nella seconda metà dell’800, in onore delle nove famiglie che vollero costruire il Teatro della Concordia, si può notare l’amore che il pittore perugino nutriva per Monte Castello di Vibio, tanto da considerarlo sua patria.

Il fondale, posto sul palcoscenico, costituisce un vero e proprio biglietto da visita dell’autore e del paese raffigurato sulla collina e scorto tra i rami di un bosco. Conservato gelosamente da una famiglia del paese, che lo restituì nel 1993 alla ricostituita Società del Teatro della Concordia, in occasione della riapertura del teatro dopo 42 anni di chiusura del Teatro per inagibilità, il dipinto svolge un ruolo di importante nella dinamicità nel teatro e nelle sceneggiature infatti l’opera è a tempera su tela di lino a tramatura rada e privo di preparazione.

Restaurato in un primo momento, grazie ad una nuova foderatura e ad intarsi è di grandi dimensioni (349 cm x 390 cm), necessita oggi di un ulteriore restauro in quanto, i movimenti che per sua natura è destinato a svolgere, a seguito di sollevamenti, con corde tramite tubolari alle due estremità (superiori e inferiori), hanno causato nuovi distacchi degli intarsi e della foderatura oltre a sbiancamenti del film pittorico ormai consunto. L’iter di lavoro prevede innanzitutto una messa in protezione della pellicola pittorica con una velinatura, operazione necessaria affinché le manovre successive sul supporto non danneggino il colore, quindi la rimozione della vecchia foderatura e intarsi per inserirne di nuovi, il ripristino del tubolare affinché sia nuovamente possibile il sollevamento in caso di necessità e la reintegrazione cromatica sia nelle zone risanate con intarsi che in zone consunte.

L’opera, costituisce bene vincolato ai sensi del d.lgs. n. 42/2004, e l’intervento, autorizzato dalla Soprintendenza dell’Umbria verrà finanziato con i fondi del 5xmille e con il contributo della Fondazione Cassa  Risparmio di Perugia, che già in altre circostanze ha sostenuto interventi di carattere migliorativo e conservativo per il Teatro della Concordia, riconoscendo l’importanza per l’arricchimento del patrimonio culturale che conseguirà alla realizzazione dell’iniziativa e tenuto conto della qualità del bene oggetto dell’intervento e l’alto senso civico che l’associazione di promozione sociale mette a disposizione, per la valorizzazione di un bene del Patrimonio Storico Artistico e Culturale Italiano qual è il Teatro della Concordia.

Simone Mazzi

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