Sarà un anno intenso e ricco di sfide per Fondazione Arena di Verona, che ha presentato la Stagione Artistica 2026 al Teatro Filarmonico. Ben 42 serate di spettacolo tra opera, danza e concerti sinfonici animeranno il calendario, accompagnate da prove aperte alle scuole, spettacoli per famiglie, corsi per Voci Bianche e numerosi appuntamenti fuori sede, tra cui le recite di Aida in Australia e la tournée sinfonica nelle città del Veneto.
Un anno speciale per Verona, che nel 2026 sarà sotto i riflettori internazionali sia per la prima trasferta oltreoceano di un intero teatro d’opera italiano, sia per le cerimonie olimpiche in Arena. Proprio per questo, la Fondazione ha strutturato un cartellone articolato e su più palcoscenici, con un’offerta capace di intrecciare tradizione, ricerca e innovazione.
La Stagione d’Opera e Balletto comprenderà sette produzioni, di cui cinque opere e due balletti. Il viaggio inizierà con il Don Giovanni di Mozart, a gennaio, per poi passare a L’Olimpiade di Vivaldi al Teatro Ristori in febbraio, in concomitanza con le Olimpiadi. Marzo sarà dedicato al Falstaff di Verdi, mentre l’autunno vedrà in scena Amelia al ballo di Menotti e Jeu de cartes di Stravinsky. A novembre sarà la volta de La Bohème, seguita a dicembre dal ritorno del balletto Il lago dei cigni, reduce dal successo delle passate stagioni.
Parallelamente, la Stagione Sinfonica prenderà avvio in primavera con otto appuntamenti in doppia data, molti dei quali replicati anche in altre città venete. I programmi spazieranno dal classicismo alla contemporaneità, includendo nuove commissioni e grandi lavori sinfonico-corali. Sul podio si alterneranno direttori di fama come Francesco Lanzillotta, Gianna Fratta, Oleg Caetani, Lü Jia, Patrick Lange e Dmitri Jurowski, mentre tra i solisti spiccano nomi come InMo Yang, Johannes Moser, Aleksandr Malofeev e Sergej Nakarjakov.
Durante la presentazione, la Sovrintendente Cecilia Gasdia ha sottolineato lo spirito che anima la Fondazione: «Essere vicini alla città e al pubblico, condividendo con passione il patrimonio di musica e arte. Il Teatro Filarmonico vuole essere sempre più casa per tutti, luogo di produzione e crescita».
Il Consigliere comunale Pietro Trincanato ha ribadito la sinergia con la città: «Questa stagione coniuga titoli di grande richiamo e scelte più rare, pensate per il pubblico veronese e per attrarre visitatori da fuori».
Il Vicedirettore artistico Stefano Trespidi ha annunciato l’arrivo di un “Filarmonico Off”, un cartellone parallelo che coinvolgerà diversi spazi cittadini. Mentre il giornalista Alberto Mattioli ha elogiato la programmazione per l’equilibrio tra popolarità e riscoperta, citando Vivaldi e Menotti come “scelte coraggiose e raffinate”.
Fondamentale il sostegno del main sponsor BCC Veneta, rappresentata dal presidente Flavio Piva, che ha riaffermato l’impegno dell’istituto verso l’arte e la cultura, sottolineando il valore della collaborazione con la Fondazione anche in vista dell’anno olimpico.
Con una stagione che unisce tradizione e audacia, Verona si prepara così a vivere un 2026 da protagonista della scena musicale internazionale, confermando il Teatro Filarmonico e la Fondazione Arena come punti di riferimento per la cultura, l’eccellenza artistica e il dialogo con la comunità.
