Ciao Leonardo. Perugia saluta il suo Guerriero

funerale leonardo cenci

di Donatella Binaglia e Benedetta Tintillini

 

Non riesce, il Duomo di Perugia, a contenere tutte le persone che hanno voluto salutare, per l’ultima volta, il grande Leonardo Cenci.

Dopo sei anni di lotta contro il suo tumore, nei quali è riuscito a lasciare un’impronta indelebile in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ma anche in chi, toccato dalla sua esperienza ed il suo messaggio, ne ha “solo” sentito parlare.

L’esempio di Leonardo ed il messaggio che ci ha lasciato non danno spazio a pianti o rimpianti: essere ottimisti sempre, ed operare per un mondo migliore, questo è il suo esempio, il solco nel quale operare in suo ricordo, l’unico messaggio che tutti, nel nostro piccolo, anche con molto meno coraggio di lui, possiamo onorare.

Perugia saluta il suo Guerriero, alla presenza delle autorità (in prima fila il Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini), presente il gonfalone della Provincia di Perugia in segno di omaggio, dei suoi cari, degli innumerevoli amici che ha incontrato sul suo percorso, e dei tifosi del Perugia calcio che hanno voluto coprire il feretro con le bandiere della sua squadra del cuore. Il mondo dello sport è rappresentato anche dalla Sir Safety Perugia nella persona di Maurizio Sensi, l’allenatore Lorenzo Bernardi e Francesco Bulletta della tifoseria sirmaniaca.

“Ringraziamo Dio per il dono della vita di Leonardo – afferma il fratello Federico – con questo abbraccio desideriamo abbracciare ognuno di voi”. Con queste parole la famiglia di Leo accoglie tutti i presenti alla cerimonia.

“Questa vita e questa morte hanno qualcosa di speciale da dire. In questa vicenda c’è un messaggio forte… nell’esperienza della vita c’è anche la malattia. Leo ha abbracciato questa malattia per fare cose meravigliose. Se non avesse avuto la malattia non avrebbe potuto dare un messaggio di speranza e di fiducia. Tutti facciamo i conti con la nostra vita che non è mai come la vorremmo. La vita non è quella che ci fanno vedere i giornali – questo il messaggio dell’officiante Mons. Paolo Giulietti – . Ci sono tanti ‘Leonardi’ che ogni giorno fronteggiano la malattia, la loro esistenza non fa notizia ma i loro messaggi sono ugualmente forti”.

L’esempio di Leonardo è una luce per chi sente la fatica di vivere, di affrontare il dolore, le difficoltà e la malattia. Il sorriso di Leonardo non si spegne con la sua vita terrena.

All’esterno della chiesa tanti palloncini gialli di Avanti Tutta, la onlus nata grazie a Leo ed alla sua malattia, e tante gerbere gialle ed arancio da portare a casa, simbolo di quella piccola parte di Leo che tutti poteranno, da oggi in poi, nel proprio cuore.

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