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Giornata mondiale della terra: le grandi aziende intervengano sulla plastica usa e getta

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50 Greenpeace activists demonstrate for the protection of the oceans at the G20 Conference on Plastic Rubbish in Bremen. Representatives of the 20 most significant Industry and threshold countries meet to discuss ways to reduce the amounts of plastic rubbish in the oceans. Environmental activists in bright red survival suits form the letters ‘ACT’ together with a floating banner saying “for plastic free oceans” in a lake near the conference venue. Hand-Banner reads in Italian: "Liberate il Mare dalla Plastica!". 50 Greenpeace-Aktivisten demonstrieren fuer den Schutz der Meere vor der G20-Konferenz zu Plastikmuell in Bremen. Vertreter der 20 wichtigsten Industrie- und Schwellenlaender diskutieren auf Einladung der Bundesregierung Wege, wie sich die wachsende Menge Plastikmuell in den Meeren reduzieren laesst. Im See vor dem Tagungshotel formen die Aktivisten in Ueberlebensanzuegen schwimmend das englische Wort „ACT“, dazu ein Banner "For plastic-free oceans" (Fuer Plastikfreie Meere). Auf dem Handbanner steht in Italienisch "Fuer Plastikfreie Meere".

Mentre si avvicina la Giornata Mondiale della Terra (22 aprile), più di un milione di persone ha sottoscritto la petizione di Greenpeace (no-plastica.greenpeace.it) in cui si chiede ai grandi marchi come Coca-Cola, Pepsi, Nestlé, Unilever, Procter & Gamble, McDonald’s e Starbucks di ridurre drasticamente l’utilizzo di contenitori e imballaggi in plastica monouso.

“La plastica soffoca i nostri mari. Sono necessarie azioni urgenti da parte delle grandi aziende che continuano a produrre, vendere e utilizzare la plastica anche se non necessaria contribuendo, in modo sostanziale, a generare la grave situazione attuale. Per anni ci è stato detto che riciclare è la soluzione, tuttavia i numeri evidenziano che il riciclo da solo non basta a risolvere il problema e proteggere i mari del Pianeta dall’inquinamento da plastica” dichiara Giuseppe Ungherese, Responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia.

Come dimostrano i più recenti dati scientifici – aggiornati al 2015 – solo il 9 per cento della plastica prodotta a livello mondiale a partire dagli anni Cinquanta è stata correttamente riciclata. Inoltre, sebbene le percentuali di riciclo siano migliorate negli ultimi decenni, è evidente che tale incremento non sarà sufficiente ad evitare problemi di inquinamento da plastica. La situazione potrà solo peggiorare considerando la vertiginosa crescita della produzione e dei consumi di plastica a livello mondiale.

“La Giornata Mondiale della Terra è diventata un’opportunità di greenwashing per molte aziende che, sfruttando il falso mito del riciclo della plastica, continuano a immettere sul mercato enormi quantità di plastica usa e getta. La verità è che oggi l’equivalente di un camion di rifiuti in plastica finisce nei mari del Pianeta ogni minuto. È necessario che le grandi aziende affrontino concretamente la loro dipendenza dalla plastica monouso” conclude Ungherese.

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