Il disegno di legge che il Governo Meloni si appresta a portare in Consiglio dei Ministri – e successivamente in Parlamento – rappresenta, a nostro avviso, una vergogna nazionale. Lo diciamo con chiarezza: condanniamo fermamente questo tentativo di smantellare le tutele ambientali in favore delle lobby venatorie.
Le associazioni ENPA, LAC, LAV, Lipu e WWF Italia hanno lanciato l’allarme: il testo, redatto senza alcun confronto con il mondo scientifico e ambientalista, mira a trasformare la caccia da pratica marginale a “strumento di tutela ambientale”, ribaltando ogni principio di conservazione e tutela della biodiversità.
Caccia ovunque, animali in gabbia, bracconaggio agevolato
Nel dettaglio, il provvedimento prevede:
La caccia in spiaggia, nelle foreste, nelle aree protette e addirittura nei parchi pubblici.
La riapertura degli impianti di cattura degli uccelli selvatici, con migliaia di individui condannati all’ergastolo in gabbia.
L’eliminazione dei controlli efficaci, creando terreno fertile per bracconaggio e traffici illegali.
Caccia notturna e su terreni innevati, aumentando il rischio per la sicurezza pubblica.
L’estensione delle licenze di caccia a stranieri senza formazione, in barba alla conoscenza delle leggi italiane.
Sanzioni sproporzionate per chi protesta, e nessuna stretta contro i crimini ambientali.
Un attacco alla Costituzione, alla scienza, alla società civile
Questa riforma – figlia dell’ideologia venatoria più estrema – viola apertamente i principi della nostra Costituzione, che riconosce la natura e la fauna come patrimonio indisponibile della collettività. Ignora le direttive europee, mette a rischio la biodiversità e svilisce la cultura della tutela ambientale faticosamente costruita negli ultimi decenni.
Il tutto, secondo le associazioni, per soddisfare una minoranza rumorosa, da sempre sostenuta da alcune frange politiche che vedono nella natura un bene negoziabile, un favore da restituire in chiave elettorale.
La nostra presa di posizione
In un momento storico in cui il mondo intero combatte per proteggere l’ambiente e arrestare la perdita di biodiversità, questa proposta di legge è un atto irresponsabile, pericoloso e miope. Non è solo una legge sbagliata: è una ferita aperta all’etica, alla giustizia, al futuro stesso di questo Paese.
Come redazione, esprimiamo il nostro totale dissenso e ci uniamo alla voce delle associazioni ambientaliste e animaliste.
Non si può restare in silenzio. La natura non ha voce, ma ha bisogno della nostra.
Editoriale a firma della redazione
La nostra testata è e sarà sempre dalla parte della vita, della libertà e del rispetto per ogni creatura. Questa legge va fermata. Ora.