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Greenpeace. Buon Natale a balene e orsi polari: niente più trivellazioni nell’artico!

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The crew of the Greenpeace ship MY Arctic Sunrise construct a 'heart' with the flags of the 193 country members of the United Nations on an ice floe north of the Arctic Circle. The 'heart' of flags is suspended by wires a few centimetres from the ice surface and symbolizes an emotional appeal for united global action to protect the Arctic. Greenpeace International is hosting an event in New York on the eve of the UN General Assembly which will present the latest science on changes in the Polar regions and then discuss an appropriate response from the international community. Scientists from the National Snow and Ice Data Center (NSIDC) release preliminary figures suggesting that Arctic sea ice has reached the lowest recorded extent since records began in 1979. The data indicates that on September 16th Arctic ice extent covered 3.41 m km2 - a drop of at least 45% since records began.

Obama e Trudeau, Presidenti di Stati Uniti e Canada, si sono finalmente impegnati per vietare le trivellazioni a protezione dell’Artico. In gran parte di questi territori saranno vietate ora le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi. Obama è andato anche oltre, escludendo airgun e trivelle da un importante tratto della costa atlantica statunitense: il “divieto permanente di trivellazione” interessa il 98 per cento delle acque federali dell’Artico, ben oltre 465 mila metri quadrati.

Milioni di persone in tutto il mondo hanno sostenuto la campagna di Greenpeace per la protezione dell’Artico dalle trivellazioni, un ecosistema unico, ricco di diversità biologica e di importanza fondamentale per la regolazione del clima del pianeta. Nell’Artico vivono oltre 20.000 specie animali e i ghiacci artici – riflettendo i raggi solari – mitigano gli effetti del riscaldamento globale.

“Con il ritirarsi dei ghiacci, avanzano le pretese delle compagnie petrolifere ma anche dell’industria della pesca che possono finalmente accedere ad aree prima precluse: speriamo che le misure decise da Stati Uniti e Canada siano utili a fermare questo scempio” commenta Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia. “Vedremo se il Presidente Trump, da sempre dalla parte dei petrolieri, si schiererà ora anche contro quei milioni di cittadini in tutto il mondo, e le comunità indigene dell’artico statunitense e canadese, che per la loro terra, e la nostra Terra, hanno in mente qualcosa di meglio che il catrame e la distruzione promessa dalle trivelle”.

Contatti:

Felice Moramarco, ufficio stampa, 348.7630682

Gabriele Salari, ufficio stampa, 342.5532207

Alessandro Giannì, direttore delle campagne Greenpeace, 340.8009534

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