Ricco cartellone per il Gubbio Oltre Festival nonostante le difficoltà

gubbio oltre festival

Oltre le difficoltà. Oltre la pandemia. Per tornare in sicurezza a respirare della grande musica. Gubbio Oltre Festival anche nel 2020 non smette di far incontrare musica e persone, suo primario obiettivo. Tra concerti e masterclass. Ma anche teatro e balletto. Con i corsi iniziati l’8 luglio scorso ora si entra nel vivo dei concerti.

Sul fronte dei live di particolare rilievo il cartellone previsto quest’anno presso il Teatro Romano, che prevede alcune produzioni di nuovi progetti artistici che partiranno da Gubbio in questa 6^ edizione del festival.

Si comincia il 25 luglio alle ore 21.15 con il concerto “…per clarinetto e archi da Mozart al Jazz” con Gabriele Mirabassi & Friends: Katia Ghigi, Valentina Palazzari, Lucrezia Sannipoli, Angelo Cicillini, Ivo Scarponi, Federico Passaro. Una produzione Gubbio Oltre Festival.

Protagonista sarà uno strumento, come il clarinetto, la cui traiettoria lo vede protagonista nella musica classica, nel jazz e in tante altre musiche popolari. Ed anche uno strumentista, il perugino Mirabassi, che ha fatto dell’eclettismo e dell’utilizzo di linguaggi diversi la sua marcata caratteristica. Un programma che entra e esce continuamente tra musica classica, jazz, e latino americana. Un viaggio alla ricerca di una musica che racconti il mondo che stiamo vivendo.

Il 3 agosto alle ore 21.15 si terrà il concerto “Invenzioni, pensieri, canzoni” con QUINTET2020, composto da 5 dei più importanti nomi del Jazz italiano: Fabio Zeppetella, Roberto Gatto, Ramberto Ciammarughi, Maurizio Giammarco, Ares Tavolazzi e con Carla Marcotulli special guest. Sei musicisti che hanno collaborato in diverse situazioni nell’arco di una intera vita, ma che non avevano mai pensato di unirsi in una unica formazione; un quintetto vero e proprio che nell’arco del concerto potrà prendere forme diverse. Saranno presentate composizioni originali prodotte dai musicisti e brani che verranno adattati per essere eseguiti in forme inedite: qualcosa di nuovo per questo strano 2020.

Il 4 agosto in 2 set, alle 19:00 ed alle 22:00 (a causa della limitata capienza per rispettare le regole anti covid), sarà la volta dell’evento della manifestazione con una tappa del tour Pandemonium di Vinicio Capossela, realizzato in collaborazione con l’Associazione Moon in June. Un concerto narrativo con canzoni messe a nudo, scelte liberamente in un repertorio che questo anno va a compiere i trent’anni dalla data di pubblicazione del primo disco “all’una e trentacinque circa” (1990). Da Pan, tutto, e demonio: tutto demonio, in opposizione a pan theos, tutto Dio. Dunque un concertato per tutti i demoni, accompagnato da un insieme si strumenti musicali che insieme evocano il Pandemonium, mitico strumento gigantesco, del tipo dell’organo da fiera, completamente realizzato in metallo. A costruire il “Pandemonium” sembra siano stati i sudditi del re Laurino, esseri di piccola statura, abitanti di un regno sotterraneo in grande confidenza con l’estrazione mineraria. Questa origine ctonia conferirebbe un tono grave allo strumento che tiene a bassa quota lo spirito relegando ritmi e armonie a una dimensione infera, primitiva; i suoni che da esso si propagano non si elevano al cielo, ma sembrano sprofondare nella terra, a tiro del fuoco perenne, in un rimestamento che è lavorio della memoria continuamente sollecitata al fuoco bianco. “Pandemonium” è anche il nome della rubrica quotidiana tenuta da Capossela durante il periodo di isolamento quarantenale, sorta di almanacco del giorno, che indagava le canzoni e le storie che ci stavano dietro mettendole in connessione con le storie di una attualità apparentemente immobile, ma in continuo cambiamento.

Il 13 agosto alle ore 21.15 sarà la volta di un importante produzione del Teatro Comunale “Luca Ronconi” con ‘Il fiore della peste’ di e con Riccardo Tordoni, testi di Albert Camus e Riccardo Tordoni, scenografia di Giulia Nardi. “La peste” di Camus entra in risonanza con ciò che abbiamo vissuto e che ancora stiamo vivendo. Una storia che ci aiuta a stare in questo momento storico senza fuggire e, soprattutto, senza esserne schiacciati. Intrecciando le parole di Camus con parole scritte da me, il tentativo è quello di dare un nome a condizioni e sentimenti estremamente complessi, di non lasciare senza voce tutto ciò che abbiamo vissuto in maniera così forte, di evitare la creazione di un enorme rimosso. E che questo non sia più vissuto da soli, a casa, davanti ad uno schermo; ma insieme, in uno spazio e in un tempo collettivi. Il tentativo è quello di dar vita ad un rituale di passaggio.

Il festival si conclude il 22 agosto alle ore 21.15 al Teatro Romano con un balletto, il Galà delle stelle italiane: l’Italia e l’arte, insieme per una magica serata dove si potrà sognare, tra passi di danza, voci e musica dal vivo, con brani tratti dai più grandi compositori e artisti italiani. L’Ikuvium Ballet, insieme a grandi artisti eugubini, dedica una serata alla grande Arte Italiana.

Concerto anche al Chiostro di S. Pietro. Il 18 agosto alle ore 21.15 serata speciale con il pianista milanese Roberto Binetti in un viaggio introspettivo nella musica che lo ha formato e influenzato, passando sue composizioni improvvisate e non, frutto delle numerose collaborazioni.

Molte anche le iniziative collaterali come le Jam Session che a partire dalle 23:30 si svolgeranno dopo gli spettacoli di prima serata presso il Caffè del Teatro, i Concerti degli studenti delle masterclass e l’animazione del Centro Storico presso Il Giardinetto con intrattenimenti in acustico e iniziative anche per famiglie e bambini.

Fedele alla sua mission che è quella di far dialogare, quest’anno più a distanza che in simbiosi, le forme e i generi musicali, Gubbio Oltre Festival ha ampliato lo spettro dei corsi, proponendo masterclass di musica classica, pop e jazz.

Si è rinnovata infatti la collaborazione con la scuola di musica di Roma Percentomusica e la Scuola Comunale di Musica di Gubbio, i partner con cui si era iniziato il percorso lo scorso anno.

Dall’8 luglio è cominciata la prima parte dei corsi classici con i fratelli Francesco e Stefano Parrino (violino e flauto) che si sono poi esibiti per il Concerto di Anteprima presso il Chiostro di S. Pietro.

I corsi, frequentati da studenti provenienti da tutta Italia, sono terminati il 12 luglio con un concerto degli allievi, presso la chiesa di S. Filippo Neri.

Il festival riprenderà ora con i masterclass pop (23-26 luglio), jazz (1-4 agosto) e di nuovo classici (4-9 agosto), con docenti di chiara fama quali Maurizio Dei Lazaretti, Roberto Gallinelli e Nicola Costa per il Pop, Ramberto Ciammarughi, Roberto Gatto, Ares Tavolazzi, Fabio Zeppetella, Carla Marcotulli per il Jazz e ancora Marco Fiorini e Piero Massa per la Classica.

La manifestazione, con la direzione artistica di Giovanni Sannipoli, è organizzata dall’associazione Amici della Musica di Gubbio e si avvale del contributo istituzionale della Regione dell’Umbria, del Comune di Gubbio, e di quello privato di Colacem e Park Hotel Ai Cappuccini.

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