Hate speech e revenge porn: un incontro per difendersi da questi fenomeni

revenge porn

Martedì 30 giugno, alle ore 17.30, si terrà l’incontro, in diretta Facebook con Cathy La Torre, avvocata, attivista per i diritti civili, cofondatrice della campagna “Odiare ti costa” e dello studio Legale Wild Side Human First, che parlerà delle nuove frontiere dei contenuti violenti e sessisti online: conoscere per difendersi e reagire.

Essere in rete significa essere esposti a diverse modalità di comunicazione che spesso possono sfociare in un linguaggio violento, che usa l’identità delle persone, la fisicità, per attaccarle. Le giovani generazioni e gli stessi genitori, non sono preparati all’uso che nel web ed in particolare nei social, può essere fatto di immagini personali e contenuti più o meno privati, da chi malintenzionatamente si presta ad attacchi violenti ed alla divulgazione di contenuti privati.

Cathy La Torre, ci porterà dentro il caso Telegram. Telegram è un servizio di messaggistica istantanea, il più diffuso tra i giovani e giovanissimi/e, e permette di essere usato in completo anonimato, senza fornire né dati personali né recapito telefonico. Con oltre 43mila iscritti in due mesi, 21 canali tematici collegati e un volume di conversazioni che si aggira sui 30mila messaggi ogni giorno, Telegram si sta rivelando il più grande network italiano di revenge porn (una forma di vendetta virtuale pornografica) e di scambio di materiale pedopornografico.

Da circa un anno, l’Italia si è dotata di una legge per contrastare il fenomeno del revenge porn, uno strumento giuridico prezioso, che riconosce finalmente la necessità di tutelare le vittime di violenza su internet e che prevede una reclusione fino a 6 anni e multe da 5mila a 15mila euro.
Cathy La Torre ci guiderà ad un utilizzo più consapevole dei social e del web ed orienterà chi ha subito hate speech, diffamazione, cyberbullismo, revenge porn, minacce o offese alla propria persona su come è possibile farsi valere e denunciare.
L’incontro di martedì 30 giugno, fa parte delle azioni messe in campo dal progetto Erasmus + “IN-EDU (INclusive communities through Media literacy & Critical Thinking EDUcation” del gruppo FORMA.Azione), nato per potenziare buone pratiche di alfabetizzazione mediatica ed educazione al pensiero critico e realizzato con altri 5 partner europei provenienti da Italia, Bulgaria, Francia, Croazia e Slovenia; per accrescere la consapevolezza e le capacità di genitori, insegnanti e studenti/studentesse di muoversi tra i contenuti di Internet e i Social network, senza rimanerne intrappolati, ma piuttosto promuovendo e praticando una partecipazione sana e utile.

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