IIS Gandhi di Narni: primo posto al concorso “Quale coesione sociale?”

iis gandhi di narni

L’IIS Gandhi di Narni, con le classi III M e III C, nell’a.s. 2019-20, ha partecipato al concorso: ‘Quale coesione sociale?’, sezione video, con un corto dal titolo: ‘Fun 4 Every1′ classificandosi al primo posto.

La premiazione ha avuto luogo il 26 marzo 2021, attraverso la piattaforma ‘Zoom’. L’ente promotore del progetto è l’associazione ‘Cultura & Solidarietà onp’. I docenti dell’IIS Gandhi di Narni coinvolti nel progetto sono: il Prof. Paolo Bernardi, che ha scritto la musica, la Prof. Tessa Agostini che si è dedicata alla presentazione del progetto, il Sig. Tiziano Cresta al quale va il merito per le riprese ed il montaggio, particolarmente apprezzati dalla giuria, il Prof. Andrea Micheletti e la Prof. Tiziana Scaramuzza che hanno lavorato con le rispettive classi.

Il video realizzato intende promuovere il concetto di coesione sociale che scaturisce dall’European dream di un’Europa abitata da popoli liberi, democratici, solidali e  fratelli che non può prescindere dalle ‘uguali opportunità pur nella diversità’e stabilisce che tutti insieme si può ‘giocare’. La nostra scuola a questo scopo si fa promotrice di un ‘welfare dello studente’, proponendo stili di vita corretti, educazione alla salute, interventi di prevenzione del disagio, del bullismo e cyber bullismo e lotta alla dispersione scolastica. Lo sport ci accompagna nelle fasi della vita e offre uno spazio protetto di inclusione, interazione, integrazione, supporto alla partecipazione, alla vita aggregativa, di accettazione delle differenze e dei limiti, di prevenzione del disagio giovanile.

Questa grande opera svolta dalla scuola, oggi, è resa più ardua a causa dell’emergenza sanitaria Covid 19 che impone un distanziamento fisico e regole che minano la coesione sociale. Esprimiamo ad alta voce il nostro desiderio e augurio che tanti interventi posti in atto finora nella scuola non vengano vanificati da questa situazione alienante e frustrante che tutti siamo obbligati a vivere. Auspichiamo unanimi che l’esperienza e il ricordo di questa pandemia ci renda migliori e ci faccia entrare in una ‘nuova era’ in cui una rinnovata umanità operi unita, matura e responsabile.

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