La “Bentornata” torna a splendere dopo un restauro durato sei anni

la bentornata

Dopo un lungo e impegnativo restauro durato sei anni, condotto dall’Opificio delle Pietre Dure, è stata restituita all’Opera Medicea Laurenziana la statua lignea raffigurante una Madonna col Bambino, nota come la “Bentornata”.

La scultura, datata intorno al 1382 e opera di Giovanni Fetti, scultore fiorentino del Trecento, è una delle rare opere medievali conservate nella rinascimentale Basilica di San Lorenzo a Firenze.

Il restauro, iniziato nell’ottobre 2018 presso i laboratori della Fortezza da Basso, è stato condotto da un team di esperti restauratori che hanno lavorato con passione e competenza per restituire alla statua il suo antico splendore.

Al suo arrivo in laboratorio, la scultura presentava diverse ridipinture sull’originale, l’ultima delle quali presumibilmente ottocentesca, fortemente imbrunita. Le uniche parti non ridipinte erano quelle dorate: il bordo del manto blu della Madonna, il panno del Bambino e i capelli di entrambi i personaggi.

L’intervento di pulitura ha richiesto una lunga fase di sperimentazione per individuare la metodologia più idonea, efficace e rispettosa della pellicola pittorica originale, adottando sequenza e materiali differenziati per le varie parti, dagli incarnati al manto blu, alla veste rossa, alle zone dorate.

Ultimata la pulitura, si è proceduto alla stuccatura delle lacune, all’integrazione strutturale delle fessurazioni del legno e al ritocco pittorico, eseguito con la selezione cromatica, mimetica per le lacune di piccole dimensioni e a velatura per le abrasioni.

Anche la verniciatura conclusiva ha richiesto, come la pulitura, una fase di sperimentazione per mettere a punto formulazioni adeguate alle diverse campiture su cui intervenire.

Le informazioni acquisite in occasione del restauro de la Bentornata suggeriscono una committenza importante. Lo dimostrano, oltre alla qualità del modellato, la ricchezza e ricercatezza della policromia, impreziosite da dettagli come la foglia d’oro sulle chiome o l’utilizzo di lacche traslucide su una base a foglia d’argento.

Come ricorda Emanuela Daffra, “il lavoro che si presenta oggi è l’ulteriore anello di una lunga catena di collaborazioni che ha visto l’Opificio delle Pietre Dure prendersi cura di molti dei capolavori custoditi nella Basilica di San Lorenzo. In questo caso i laboratori hanno affrontato un’opera non banale per dimensioni e straordinaria perché attribuita a un autore noto soprattutto come scultore in marmo, permettendo così di ampliare le conoscenze sulla sua pratica di lavoro”.

La “Bentornata” è un’opera di grande valore artistico e storico, che testimonia la maestria degli scultori fiorentini del Trecento e la devozione popolare per la figura della Madonna. Il suo ritorno al pubblico, dopo un accurato restauro, è un evento di grande importanza per la città di Firenze e per tutti gli amanti dell’arte.

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