“La Carta del Lavoro” di Sironi presto di nuovo visibile

carta del lavoro sironi

Terminato il restauro de “La Carta del Lavoro” che presto sarà riaperta al pubblico

 

La “Carta del Lavoro”, una delle più grandi vetrate mai realizzate dal maestro Mario Sironi, è tornata al suo antico splendore grazie all’intervento di recupero e conservazione attuato da Acea Spa, in stretta collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico e del Polo Museale della città di Roma, il Ministero dello Sviluppo economico e Comunicare Organizzando. Lo comunica una nota del Mise che ospita l’opera.

La Vetrata, spiega la nota, fu commissionata al Maestro Sironi dall’allora ministro Giuseppe Bottai per celebrare il documento di riforma del lavoro promulgato nel 1927. Decise di realizzare un’opera monumentale – di quasi 75 mq – delineando le iconografie del lavoro, dei cicli delle arti e dei mestieri, di gran lunga le più importanti di tutta la stagione sironiana delle opere monumentali. Arcate ferroviarie, ciminiere d’industria, stormi d’aerei in un cielo cupo, personaggi dalle forme possenti e statuarie: Sironi, cercò di esprimere con grande forza espressiva la fatica, ma anche il valore assoluto del lavoro.

I nuovi lavori di recupero, eseguiti a vent’anni di distanza dal precedente intervento di manutenzione, hanno restituito piena leggibilità alle cromie della vetrata, rendendo nuovamente apprezzabili i rialzi di luce conferiti dai bianchi, oltre ai bellissimi blu e verdi delle tessere colorate. Il restauro è stato condotto da un team di esperti italiani altamente specializzati, che hanno utilizzato le migliori tecnologie e i materiali più innovativi disponibili per questa tipologia di intervento.

Le varie fasi di lavorazione sono state documentate giorno per giorno e sono visionabili in un video-documentario presso il Museo del Vittoriano, dove è in corso un’importante mostra retrospettiva su Mario Sironi, che espone anche i bozzetti preparatori de “La Carta del Lavoro” e i carteggi tra il Maestro, l’architetto Marcello Piacentini e il vetraio Pietro Chiesa. Nelle prossime settimane Acea procederà anche alla nuova illuminazione a Led dello scalone d’onore del Mise, così da garantire massima visibilità alla Vetrata sironiana e all’ingresso principale di Palazzo Piacentini.

In un momento così difficile per l’occupazione in Italia, che vede il Mise impegnato su oltre 150 tavoli di crisi a difesa del tessuto industriale del Paese e della salvaguardia di decine di migliaia di posti di lavoro, la Carta del Lavoro di Sironi recupera tutta la attualità . Oggi infatti stiamo lavorando a nuova Carta del Lavoro, lo Jobs Act, una riforma fondamentale che vuole cambiare le regole che hanno ingessato il sistema, con l’obiettivo di aiutare le imprese a tornare ad assumere”, ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.

Soddisfatta anche il Soprintendente Speciale per il Patrimonio per il Polo Museale della città di Roma, Daniela Porro.”Abbiamo coordinato con grande passione i lavori conservativi della vetrata. Le figure monumentali, gli elementi urbanistici rappresentati ne La Carta del Lavoro sono un punto di riferimento della poetica figurativa dell’Italia degli anni Trenta. Non a caso Margherita Sarfatti diceva che Sironi era il più romano di tutti i pittori italiani, nel senso del più tendente alla grandiosità “, ha detto.

“Acea, con la sua luce e investendo una parte dedicata delle proprie risorse, si prende cura di diversi e importanti beni culturali, con lo scopo di favorirne la tutela, la valorizzazione, la fruizione da parte dei cittadini. E’ con questo spirito di progettazione culturale, un valore importante formatosi negli anni all’interno della nostra azienda, che abbiamo voluto intraprendere il recupero dell’opera di Sironi” ha concluso il presidente di Acea, Catia Tomasetti.

 

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