“L’Atteso Ritorno”: a Perugia la grande mostra su Raffaello e Monteluce

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È un evento dal forte valore simbolico e storico quello che si è aperto presso l’Isola San Lorenzo – Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia: la mostra “L’Atteso Ritorno. Raffaello per Monteluce dai Musei Vaticani”, che riporta in città, dopo oltre due secoli, l’Incoronazione della Vergine, capolavoro commissionato nel 1505 dalle Clarisse di Monteluce a Raffaello Sanzio e completato vent’anni dopo dai suoi allievi Giulio Romano e Giovan Francesco Penni.

L’esposizione, organizzata e curata dall’Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve e dai Musei Vaticani, è stata inaugurata dall’Arcivescovo Ivan Maffeis e dalla Direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, nell’ambito dell’Anno Giubilare della Speranza.

Il ritorno di un capolavoro

La tavola, definita dall’erudito Baldassarre Orsini “la più considerabile che sia in Perugia”, lasciò la città nel 1797 a seguito del Trattato di Tolentino e approdò a Parigi, insieme ad altre opere di Perugino e del Rinascimento umbro. Recuperata da Antonio Canova dopo il Congresso di Vienna, entrò poi a far parte della Pinacoteca Vaticana, dove è rimasta fino ad oggi.

Ora, a distanza di duecento anni dalla sua partenza e nel cinquecentenario della consegna alle Clarisse, l’opera torna temporaneamente a Perugia grazie alla collaborazione tra la Diocesi e la Direzione Musei Vaticani.

Un percorso tra arte e spiritualità

La mostra, sostenuta da Fondazione Perugia, Regione Umbria, Comune di Perugia e con il patrocinio della Santa Sede e della CEI, si articola in tre tappe. Oltre all’Incoronazione della Vergine, il percorso comprende la predella con le Storie della Vergine di Berto di Giovanni, concessa dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, e il quattrocentesco Crocifisso di Giovanni Teutonico, ancora custodito presso il monastero delle Clarisse.

Il visitatore è così condotto in un itinerario che unisce arte, storia e fede: un cammino metaforico che culmina davanti alla grande tavola, dove la fusione di Assunzione e Incoronazione esprime, attraverso colori e luci, un messaggio di speranza e gloria.

Un invito alla riflessione

“La mostra – sottolineano i promotori – vuole offrire alla Diocesi e all’intera città un’occasione per riflettere sulla condizione umana e sul tema del Giubileo, affidando all’arte il compito di dialogare con le attese e le inquietudini del nostro tempo”.

Un comitato scientifico di studiosi ha curato le ricerche e le indagini sull’opera e sul contesto monastico di Monteluce: i risultati confluiranno nel catalogo ufficiale, in uscita nelle prossime settimane.

Con “L’Atteso Ritorno”, Perugia si conferma al centro delle celebrazioni raffaellesche e offre al pubblico l’opportunità di riscoprire un capolavoro che appartiene alla sua storia e identità.

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