Firenze: presentata la riproduzione originale de “Le avventure di Pinocchio”

pinocchio

La Libreria Antiquaria Gonnelli di Firenze (via Ricasoli 6-14/r) ha ospitato la presentazione de “Le Avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi dell’Editore Tallone.

L’edizione è fedele a quella del 1883, l’unica che con certezza fu corretta e approvata dall’autore, ricca di vocaboli tratti dallo schietto e musicale dialetto toscano.

Ci sono voluti ben 420.000 caratteri e diversi mesi di composizione a mano per le oltre 300 pagine del volume, che esce in sette diverse tirature, sei delle quali su carte prodotte a Pescia, di cui Collodi è frazione, tutte fuori produzione e di altissimo pregio. In particolare, per la tiratura maggiore di 219 esemplari, è stata adottata la carta prodotta dalla Cartiera San Giovanni di Pescia, costellata di piccoli minerali di mica che brillano in controluce.



Mentre per la tiratura più limitata di soli pochi esemplari, è stata scelta l’introvabile carta al tino di puro cotone prodotta a Pescia nel 1966 per restaurare i volumi che a Firenze furono sommersi dall’Arno. Fu prodotta sotto la direzione del “ministro” della cartiera Magnani Silvio Vezzani, nell’antico fabbricato quattrocentesco “Le Carte”, che presto ospiterà un prestigioso museo operativo della carta.

La filigrana che la contraddistingue raffigura le ondate di fango e detriti che sommersero Firenze, da cui simbolicamente emerge una freccia rivolta verso l’alto. L’editore dedica questi esemplari agli “angeli del fango”, volontari giunti da tutto il mondo per salvare i libri.

Oltre alle carte di Pescia, 190 esemplari sono impressi su carta turchina di puro cotone, prodotta appositamente dalla Cartiera di Sicilia, il cui colore evoca l’omonima Fata della fiaba.

La scelta del carattere di stampa Garamond della fonderia Deberny & Peignot di Parigi – inciso a mano nel 1910 da Henri Parmentier, che realizzò uno dei più bei Garamond in assoluto – è un omaggio ad Aldo Manuzio di cui ricorre nel 2015 il V centenario, poiché Claude Garamond nel Cinquecento incise i propri caratteri ispirandosi a quelli di Manuzio.

Tre sono i commenti in chiusura del volume: quello ormai storico di Marino Parenti, scritto per l’edizione Tallone parigina del 1951; un nuovo studio di Piero Scapecchi della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; e un commento del giudice Lorenzo Poggi – la cui bisnonna era amica del Collodi, frequentatore abituale del suo salotto fiorentino – il quale commenta con occhio di magistrato le vicende del burattino.

Oltre alle celebri 77 illustrazioni di Carlo Chiostri, alcuni esemplari sono arricchiti da disegni e incisioni originali di artisti contemporanei, ognuno dei quali ispirato a un episodio differente della fiaba.

In esposizione, saranno visibili le opere degli artisti che hanno collaborato al Pinocchio: Edoardo Fontana, Gianni Verna, Paolo Tesi, Fulvio Testa, Luigi Stoisa, Gianfranco Schialvino, Maddalena Gerli e Chiara Spagnoli Gabardi.

La Libreria Antiquaria Gonnelli esporrà eccezionalmente anche i fascicoli del “Giornale per i Bambini” dove, per la prima volta nel 1881 comparvero “Le avventure di Pinocchio” con il titolo “La storia di un burattino”.

 

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