Letteratura: Conte Ugolino, si cerca la sua casa

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A Pisa iniziano gli scavi per ritrovare i resti del Conte Ugolino, il ghibellino cantato da Dante

Alla ricerca della casa di Ugolino della Gherardesca (1210-1289), il ghibellino pisano immortalato da Dante Alighieri nel canto XXXIII dell’Inferno della Divina Commedia: “La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a’ capelli del capo ch’elli avea di retro guasto. Poi cominciò”.

Ci sono sei settimane di tempo per trovare l’abitazione del leggendario personaggio nell’unico spazio non edificato dei lungarni di Pisa, dove oggi si trova il giardino della sede di rappresentanze del Consorzio di Bonifica del Basso Valdarno. In questo punto della città, a poca distanza dal cuore del centro storico, dopo l’abbattimento della casa sul terreno venne sparso del sale e venne proibita la costruzione di qualsiasi edificio. Una volta ultimato lo scavo, il giardino sarà interessato da un ampio progetto di ripristino e riqualificazione.

Gli scavi archeologici sono al via con i lavori nel giardino di Fiumi e Fossi. Le prospezioni geognostiche effettuate nel 2010 sembrano confermare la presenza di strutture murarie sepolte dalla profondità di 0,89 m fino a circa 1,59 m dall’attuale piano di calpestio.

Sulla base delle evidenze documentate da tali prospezioni, messe a confronto con la cartografia storica, sono state scelte due zone precise dove scavare e data la posizione degli interventi archeologici e la situazione della vegetazione arborea è necessario l’abbattimento dei pini prospicienti il lungarno e dell’abete, mentre rimarranno integre le due bellissime magnolie.

Una volta ultimato lo scavo, il giardino sarà interessato da un ampio progetto di ripristino e riqualificazione, già allo studio ma soggetto ad ulteriori variazioni conseguenti ai ritrovamenti e alle modalità di conservazione dei reperti.

Gli scavi sono effettuati in regime di concessione ministeriale sotto la direzione scientifica di Monica Baldassarri e il coordinamento scientifico di Antonio Alberti, e hanno collaborato alla stesura del progetto scientifico e di valorizzazione dell’area Maria Luisa Ceccarelli Lemut, docente di storia medievale e massima studiosa della famiglia Della Gherardesca, ed Evita Ceccarelli, presidente della sezione pisana dell’Archeo Club d’Italia. Alle operazioni di scavo parteciperanno anche altri quattro archeologi professionisti, affiancati da altri archeologi e restauratori per il corretto immagazzinamento e pronto studio dei reperti.

Due sono le aree interessate dallo scavo: la prima, prospiciente il muro di cinta di lungarno Galilei nel versante di vicolo Del Torti, l’altra a circa metà dell’ala del giardino ovest. Una volta terminata la campagna di scavi, i reperti troveranno una consona collocazione all’interno del palazzo opportunamente adattata, mentre per il giardino è prevista un’importante opera di riqualificazione con piantumazione di nuove specie arboree più consone al paesaggio e alla sicurezza in città.

Oltre alla tradizione, anche la documentazione scritta medievale testimonia che nell’area nella quale oggi si trova il giardino del Consorzio 4 Basso Valdarno, al tempo nella cappella di San Sepolcro, erano ubicate alcune abitazioni dei Della Gherardesca, la famiglia aristocratica che ebbe così tanta rilevanza non solo a Pisa, ma in Toscana e in tutta l’area tirrenica e dette i natali al conte Ugolino di dantesca memoria. Dunque il 1288, anno della destituzione da Capitano del Popolo e imprigionamento di Ugolino, fu l’anno dell’abbattimento della sua casa.

 

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