“Assassinio alla Targa Florio”, un’indagine insolita per il commissario Mancuso, tra passato e presente. Un “cold case” riemerge dopo mezzo secolo, portando alla luce segreti, avidità ereditaria e intrighi internazionali. Un romanzo di Carlo Barbieri che si legge tutto d’un fiato!
Il commissario Mancuso della sezione omicidi di Palermo, il personaggio dal cuore dolce come le sue immancabili iris, questa volta non sa di dire di no alla richiesta di aiuto di una tenera vecchina che ha trovato morta Targa, la sua adorata cagnetta… inizia così le indagini il nostro eroe, con un po’ di vergogna per l’entità della vittima, per ritrovarsi poi in un’indagine su un “cold case” che riemerge dopo più di mezzo secolo.
Da qui si parte per un viaggio nel tempo, quando Targa e Florio non erano i nomi di due cagnolini (perdono questa volta Carlo Barbieri per averli spietatamente uccisi nelle pagine del romanzo!) ma costituivano il nome di un evento che ha sancito la potenza e la consacrazione della famiglia Florio prima del suo fatale declino, in un periodo nel quale le capacità umane, le scoperte tecnologiche e il mito della velocità esaltavano l’uomo in tutta la sua (vana) potenza, al quale seguirà poi il periodo più buio del XX secolo.
Un periodo denso e tribolato quello della metà del ‘900 in Sicilia, che Barbieri dipinge all’interno delle pagine di “Assassinio alla Targa Florio” tra le dinamiche filonaziste della banda di Salvatore Giuliano e le quelle di convivenza con la società del tempo, a metà tra retaggio contadino e aspirazione di modernità.
“Le colpe dei padri ricadono sui figli” e anche i caratteri di spietata avidità sembra si ereditino con il colore degli occhi o dei capelli… ma non sveliamo troppo! Il libro si legge tutto d’un fiato, e tra le dita scorrono paesaggi, storie e colpi di scena che, collocati all’interno della Storia con la esse maiuscola, si arricchiscono di colore e spessore, svelando tutto l’amore di Barbieri per la sua terra dalle tante contraddizioni.
Mi sento comunque di trarre un monito da tutta questa storia: diffidate dalle tenere vecchine! Potreste trovarvi, loro e vostro malgrado, all’interno di un intrigo internazionale e intergenerazionale!
… mezza parola…
Benedetta Tintillini