L’Umbria vuole entrare nel Registro Nazionale dei Paesaggi storici

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C’è anche l’Umbria tra le Regioni d’Italia che parteciperanno al primo censimento dei paesaggi olivicoli italiani candidati ad entrare nel Registro dei Paesaggi Storici, una iniziativa promossa dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio e frutto del Protocollo di intesa siglato con il Laboratorio Cultlab dell’Università di Firenze diretto dal Prof. Mauro Agnoletti, membro dell’Osservatorio Nazionale Paesaggio Rurale Mipaaf.

Grazie all’impegno profuso dal coordinamento regionale delle Città dell’Olio della Regione Umbria, è stato possibile aderire con entusiasmo a questa importante campagna lanciata
dall’Associazione nazionale Città dell’Olio per salvaguardare il patrimonio olivicolo, attraverso l’individuazione e una prima segnalazione dei siti e le aree d’interesse che dovranno rispondere ai criteri di significatività, integrità e vulnerabilità, richiesti dall’Osservatorio Nazionale per il Paesaggio Rurale e le Pratiche Tradizionali. “Per tutte le Città dell’Olio della nostra Regione, la candidatura e l’eventuale ingresso del nostro paesaggio olivicolo nel Registro Nazionale dei Paesaggi storici, rappresenterebbe un traguardo importante – ha dichiarato la coordinatrice regionale Irene Falcinelli e assessore al turismo del Comune di Spello – non sarebbe un mero riconoscimento formale ma uno strumento efficace di contrasto all’abbandono delle terre e un’occasione concreta per rilanciare il turismo dell’olio e delle eccellenze gastronomiche”.

Le aree proposte saranno sottoposte ad una prima valutazione da parte di una commissione composta da rappresentati di Cultlab e delle Città dell’Olio. Per le candidature giudicate
ammissibili si procederà alla redazione della scheda di segnalazione e successivamente sarà predisposto un dossier ufficiale di candidatura presso l’Osservatorio Nazionale del Paesaggio
Rurale del Mipaaf (Ministero Politiche Agricole e Forestali). L’eventuale inserimento nel Registro Nazionale costituisce una condizione di preferenza da parte Mipaaf, per l’eventuale
paesaggio a UNESCO WHL e anche GIAHS della FAO.

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