Scienza infusa: si parla di terremoti con Massimiliano Barchi

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Oggi pomeriggio, mercoledì 10 maggio 2017, al Wine Bar ‘Vivace’, in corso Vannucci, il professor  Massimiliano Barchi illustrerà il tema Terremoti e tettonica attiva in Italia centrale: cosa sappiamo e come possiamo difenderci.

L’incontro si svolge nell’ambito di “Scienza infusa”, una serie di incontri informali di divulgazione scientifica ospitati nei Caffè di Perugia, a maggio e a giugno, all’ora del thè. I relatori sono scienziati di tutti i Dipartimenti dell’Università degli Studi di Perugia.

La sequenza sismica che ha colpito un vasto settore dell’Italia centrale, iniziata con il terremoto di Magnitudo 6.0 del 24 agosto 2016, con epicentro presso Accumuli, e culminata con la scossa di magnitudo 6.5 del 30 Ottobre nella zona di Norcia, si inserisce coerentemente nel quadro sismo-tettonico dell’Appennino centro-settentrionale.  Infatti la sequenza è legata alla rottura di un complesso sistema di faglie estensionali, con direzione parallela all’Appennino, per una lunghezza complessiva di circa 60 km. Queste faglie attive e sismogeniche sono associate al processo di estensione che interessa la penisola italiana, con un tasso di 2-3 mm/anno: faglie simili, per geometria e cinematica, hanno colpito le zone di Colfiorito-Gualdo Tadino nel 1997-98 e de l’Aquila nel 2009, e in anni precedenti Norcia (1979) e Gubbio (1984).   Dati e informazioni di tipo molto diverso, geologici e geofisici, ma anche storici e archeologici, vengono integrati dagli scienziati per individuare i sistemi di faglie responsabili della sismicità.

La sfida che ci attende è far sì che questo continuo incremento di conoscenze corrisponda ad un miglioramento della nostra capacità di prevedere i terremoti, e di prevenirne e mitigarne gli effetti.  In quest’ultimo campo, la funzione didattica ed educativa dell’Università può svolgere un ruolo centrale.

Il prossimo incontro di questa settimana:

giovedì 11 maggio 2017: a Umbrò – David Cappelletti su “Cambiamenti climatici e impatti ambientali: la ricerca italiana in Artico”.

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