A Mompeo la presentazione del secondo libro di Giuseppe Manzo

giuseppe manzo

Dopo le presentazioni ai cittadini di Castelnuovo di Farfa, il secondo libro di Giuseppe Manzo Sabina magica Il borgo di Castelnuovo di Farfa sarà presentato questo mese a Mompeo, Salisano e Torrita Tiberina. Sabato 13 novembre alle ore 17:00, presso una sala del Castello Orsini Naro, sarà la volta di Mompeo, una presentazione voluta dal Sindaco Michela Cortegiani e dall’Assessore alla Cultura M. Angela Falà per sancire ancora una volta la ripartenza del paese dopo la pausa forzata della pandemia.

Sono invitati a partecipare tutti i cittadini del borgo per una riflessione con l’amministrazione su due importanti temi il senso di appartenenza alla comunità e la memoria storica come “cemento” della comunità.

“Vivere in una comunità”, ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa pensarsi dentro un futuro comune, da costruire insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro paese. Vuol dire anche essere rispettosi gli uni degli altri. Vuol dire essere consapevoli degli elementi che ci uniscono e nel battersi, com’è giusto, per le proprie idee, rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore”.

Il libro di Giuseppe Manzo propone alle comunità dei piccoli paesi reatini di fare propria la cultura della riconciliazione, ovvero mettere fine alle ostilità e riprendere buoni rapporti tra le persone, che è forse una delle leve per risolvere i problemi della vita contemporanea, perché con l’odio non si semina niente. Nei piccoli paesi ci sono tante feste e ricorrenze. Feste patronali e religiose. Feste divertenti e coinvolgenti, rappresentazioni degli usi e della vita passata. C’è molto da imparare nei piccoli paesi. In generale c’è più allegria e fratellanza. Si avverte maggiormente il senso della famiglia e dell’amicizia.

“Spero che, dopo questa terribile pandemia – ha sostenuto il Sindaco Michela Cortegiani – torni a tutti la voglia di organizzare feste e sagre, perché questo è stato un elemento caratterizzante di Mompeo e di altri borghi sabini e una ragione di successo delle comunità del territorio. Spero che i magnifici eventi festivi e culturali, sempre a braccetto con l’olio, che hanno rallegrato la vita del mio paese e degli altri borghi sabini, possano tornare ad attrarre turisti e a rendere la vita delle nostre comunità più serena e leggera”.

“Molte persone ritengono che vivere in un piccolo paese sia fondamentalmente scomodo, perché tutti ti conoscono e sembrano seguire la tua vita – sostiene l’autore -. Nei piccoli paesi, inoltre, spesso è scarsa l’offerta di eventi culturali. Ma d’altro canto la vita nei borghi può essere speciale e farti sentire una persona, non solo un numero. Nel periodo della pandemia molti si sono sentiti più sicuri e protetti nei piccoli paesi nei quali, peraltro, la tracciabilità dei contagi è stata più facile. Per quanto mi riguarda – continua l’autore – se potessi rivolgermi ai cittadini delle grandi metropoli, direi: se siete alla ricerca di un’abitazione e di una vita tranquilla, lontana dai disagi, dai rumori e dai ritmi della grande città, è un piccolo paese di campagna la meta più vantaggiosa e non solo sul piano economico”.

“Via dalle città nei borghi storici c’è il nostro futuro” ha sostenuto l’architetto e urbanista Stefano Boeri. E i borghi sabini hanno molto da offrire alle famiglie e a tutte le persone in cerca di tradizioni, cultura, storia, natura, olio genuino, cibi gustosi e soprattutto una vita tranquilla.

Giuseppe Manzo

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