I ristoratori umbri dimostrano davanti Montecitorio

ristoratori umbri

Tanti i ristoratori umbri, i commercianti, i baristi e i professionisti del settore Ho.Re.Ca. preoccupati per la grave crisi economica correlata all’emergenza Covid-19: casse integrazioni che non arrivano, incasso sempre più ridotto, aperture e chiusure impossibili da prevedere e da gestire.

Queste sono le preoccupazioni principali dei ristoratori e dei professionisti della filiera Ho.Re.Ca. che proprio nella mattinata di lunedì 22 febbraio, hanno manifestato il proprio dissenso davanti a Montecitorio per ricevere delle risposte dal nuovo governo e dal neo presidente del Consiglio Mario Draghi.

Sul tavolo c’è la richiesta di tornare a lavorare, ma ripensando a quel sistema semaforico che, con poche ore di anticipo, decreta la chiusura del ristorante a fronte di spesa fatta e prenotazioni ormai accettate, penalizzando ulteriormente figure professionali già allo stremo delle forze. Si chiede in particolar modo la riapertura a pranzo dei locali in zona arancione e quella serale dei locali in zona gialla, come specifica il presidente e amministratore delegato di Cancelloni Food Service Spa, Fabio Cancelloni: «Il nostro settore è stato preso a capro espiatorio di tutti i problemi legati alla pandemia. Una delle soluzioni più immediate che il Governo, a mio avviso, è chiamato a prendere è quella della riapertura serale, fonte di sopravvivenza per tutti i professionisti del settore che oggi sono qui riuniti».

E se proprio non è possibile ipotizzare a breve la riapertura, che almeno arrivino degli indennizzi, di efficacia immediata e fattiva, o venga finalmente sbloccato il Bonus Filiera. Aiuti che possano ridare un po’ di ossigeno a un settore ormai in ginocchio.

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