La musica di Moon in June prosegue nell’area verde di Pian di Massiano

moon in june

Dal Campo del Sole di Tuoro sul Trasimeno al Barton Park di Perugia. Dopo il successo della tre giorni di festival, che nonostante le criticità per le regole anti-covid si è svolto regolarmente e con successo, ora Moon in June propone nuovi concerti nell’area verde di Pian di Massiano in collaborazione con il Barton Park Summer Fest.

Il Festival Moon in june quest’anno si è svolto infatti in versione “special edition” lo scorso week end (21-22-23 agosto) al Campo del Sole: per la sesta edizione sono andati in scena alcuni inediti incroci musicali che hanno trasportato il pubblico dal cantautorato al jazz e fino alla musica brasiliana.

La prima sera ha visto protagonista la coppia di ‘mortali’ Colapesce/Dimartino, due dei cantautori più interessanti della scena musicale italiana degli ultimi anni per il loro progetto insieme. Il 22 agosto è toccato al supergruppo formato da Ivan Lins, Tosca, Joe Barbieri e Giovanni Ceccarelli. Grande apprezzamento da parte del pubblico, per un progetto unico ed esclusivo voluto da Moon in june. Per il gran finale la coppia Paolo Fresu e Ramberto Ciammarughi, altro progetto per Moon in June visto che è stato anche un concerto omaggio a Sergio Piazzoli, ha regalato ai presenti una serata indimenticabile. Con le due anime musicali che si sono unite offrendo un live di livello assoluto.

Nonostante le criticità dovute alle regole per il rispetto delle misure di sicurezza anti-covid, il festival è riuscito a garantire il distanziamento con una platea di 350 posti, che nella serata finale ha raggiunto il suo massimo di presenze.

Patrizia Marcagnani, presidente dell’omonima Associazione culturale organizzatrice e direttrice artistica di Moon in June, dopo i ringraziamenti alla Regione Umbria, al Comune di Tuoro sul Trasimeno e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per il contributo importante dato alla rassegna, traccia un bilancio di una edizione rivista e riprogettata (l’Isola Maggiore non consentiva quest’anno un regolare svolgimento della rassegna) con un cambio di location che non ha fatto rinunciare a scenario suggestivo e qualità della proposta artistica.

“Nonostante tutto sia andato bene, sottolinea però Marcagnani, vogliamo rispondere alle critiche che ci sono state rivolte da chi soprattutto durante il concerto del sabato ha sentito il rumore che proveniva dai locali vicini. Sia noi come organizzazione sia il Comune abbiamo informato le attività commerciali vicine che in quei giorni era necessario un coordinamento ma purtroppo questo è avvenuto solo in parte. Ed infatti, in questo senso, devo ringraziare la famiglia Migliorati del villaggio Punta Navaccia che hanno collaborato in modo esemplare con noi come tutti gli anni”.

“Siamo comunque soddisfatti, aggiunge, per avere fatto un festival in un luogo in cui non sono mai stati realizzati eventi culturali di questo livello. È stata una scommessa riuscita sul piano del numero dei partecipanti, ma ci siamo scontrati con una diffidenza che non ci aspettavamo nonostante avessimo le istituzioni dalla nostra parte. Abbiamo poi avuto ospiti internazionali come Ivan Lins, un grande della musica brasiliana, che ha apprezzato le bellezze della nostra regione e in particolare il Lago Trasimeno. Gli altri anni Moon in june è stato anche un polo attrattivo per i turisti di fuori regione. Quest’anno il problema pandemia ha stravolto tutti i piani ma nonostante questo abbiamo avuto anche persone che da altre regioni sono venuti a sentire Lins che duettava con Tosca e Fresu che dialogava con il pianista umbro Ciammarughi”.

Dopo il festival e le due anteprime (altri suggestivi concerti estivi hanno vista coinvolta l’associazione Moon in june come Dardust alla Rocca del Leone di Castiglione del Lago il 31 luglio e Vinicio Capossela al Teatro Romano di Gubbio il 4 agosto, in occasione di ‘Gubbio oltre  festival’) per Moon in june ora sono in arrivo nuovi appuntamenti a Perugia, in collaborazione con il Barton Park di Pian di Massiano per il ‘Barton Park Summer Fest’: un programma di cinema e musica sotto le stelle con proiezioni e live anche ad ingresso gratuito e per un divertimento in piena sicurezza.

Per la parte che interessa Moon in June (concerti a partire dalle 21.30) si comincia il 2 settembre con la Living Band che proporrà brani della PFM e di Fabrizio De Andrè. Il 3 settembre, toccherà al seguitissimo, tra i più giovani, rapper Ernia con l’apertura del perugino MadBlow (prevendita biglietti su Ticket One e Ticket Italia). Il 4 settembre il progetto B-songs: per certi aspetti la lettera B rappresenta qualcosa di numericamente “inferiore” rispetto ad una serie A di cantautori degli anni 70. Con questo progetto si vuole quindi ripercorrere il periodo degli Alunni del Sole, i Dik Dik, i Camaleonti, e tutti quei complessi che sono il ponte musicale tra le ribellioni giovanili degli anni ‘60 e la spensieratezza degli anni ‘80.

Il 5 settembre uno dei concerti più attesi, quello con Eugenio Finardi. Uno spettacolo tra canzoni e racconti in cui il cantautore ribelle si interroga sul significato della Verità nell’Arte. Una versione più intima e coinvolgente dello show full band di Finardi, visto che sul palco l’assetto sarà quello di un trio acustico con Giovanni “Giuvazza” Maggiore alle chitarre e Federica Finardi Goldberg al violoncello (prevendita biglietti su Ticket One e Ticket Italia).

Domenica 6 settembre, a partire dalle 19.30, c’è ‘100 chitarre per Lucio’: un particolare omaggio a Battisti in cui a salire sul palco saranno i musicisti e gli amatori che si siano iscritti e preparati su alcuni brani immortali da suonare tutti insieme contemporaneamente (i particolari per partecipare sono sulla pagina Facebook del Barton Park). Il 9 settembre, infatti, è l’anniversario della morte del grande cantautore e per l’occasione andrà in scena questa sorta di evento-flash mob musicale. I partecipanti chitarristi che si esibiranno dovranno eseguire ‘La canzone del sole’, ‘Il mio canto libero’ e ‘Tempo di morire’.

“Il Barton Park, afferma Patrizia Marcagnani, potrebbe diventare una location importante per ospitare certe produzioni estive in una città come Perugia che d’estate, a parte Umbria Jazz, non ha dei luoghi adatti per fare concerti di un certo tipo”.

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