Mostre. A Todi l’inno alla Natura nelle opere di Nino Cordio

nino cordio

Ha ufficialmente aperto i battenti ieri pomeriggio, con un grande concerto dell’Orchestra delle Scuole di Todi, la mostra “Nino Cordio. L’opera d’arte più preziosa è la Natura”, visitabile a Todi dall’11 Luglio al 13 Agosto 2021 nei suggestivi spazi dell’ex Monastero di Montecristo, ora sede dell’Istituto Agrario più antico d’Italia.

Pur se il luogo è insolito per una mostra, a pensarci bene, quale altro sarebbe stato più adatto per ospitare le opere di Nino Cordio, che della Natura e della sua comprensione profonda ha fatto la poetica della sua arte?

La mostra, curata da Arianna Bettarelli è stata presentata in occasione di un evento che ha visto l’attore Luigi Diberti leggere alcuni brani, scelti da lui stesso, scritti da Andrea Camilleri, Daniele Silvestri ed Enzo Siciliano sull’arte di Nino Cordio, offrendo al pubblico presente le geniali interpretazioni dei tre autori riguardo alla cifra artistica di Cordio, alle potenti vibrazioni dei suoi colori, alla sua arte apparentemente semplice che non lascia indifferenti e che cambia, per sempre, il modo di percepire la realtà in chi le osserva.

Luigi Diberti, anche lui umbro di adozione come Cordio, porterà in scena in occasione del prossimo Todi Festival, la singola storia di un cittadino di Città della Pieve, vissuto nella prima metà del secolo scorso, prematuramente scomparso, ma geniale inventore di quello che sarà chiamato “cambio automatico”, ora ampiamente in uso sulle automobili. La pièce, scritta ed interpretata da Diberti, si intitola “E.T. – L’incredibile storia di Elio Trenta” e andrà in scena il prossimo 2 Settembre al Teatro Comunale di Todi.

La mostra “Nino Cordio. L’opera d’arte più preziosa è la Natura” è composta da una sessantina di opere, per lo più realizzate con la tecnica dell’affresco staccato, una tecnica che Cordio, incisore e scultore, ha sperimentato durante la sua permanenza umbra, sicuramente suggestionato dai tanti esempi di affresco medievale e rinascimentale che costellano la nostra regione e affascinato al contempo dalla vita semplice e dai saperi arcaici che custodiscono le persone semplici legate alla terra e ai suoi frutti. Soggetto prevalente quindi la Natura, non in quanto bellezza e perfezione, ma come equilibrio perfetto tra le forme di vita, talvolta benigna e talvolta matrigna; Natura che dobbiamo imparare ad amare nella sua essenza e a rispettarne le leggi. Cordio possiamo dire sia stato quindi un ecologista ante litteram, quando ancora la “green revolution” non era una moda e quando gli sconvolgimenti del clima erano soltanto ammonimenti da parte di fastidiose Cassandre, che era sufficiente ignorare per allontanarne il pericolo.

 

Ora non è più tempo, in questo momento di disequilibrio dovuto alla pandemia, ancora tutt’altro che sconfitta, abbiamo toccato con mano quanto potente sia la forza della Natura, che in un momento sa riprendersi ciò che le è stato sottratto senza rispetto: potrà sparire il genere umano, se non poniamo un freno alla nostra autodistruzione, ma non spariranno la Terra, e la Natura, che Cordio ci invita a rispettare attraverso le sue opere, costante inno alla vita e alla bellezza.

Benedetta Tintillini

Post correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.