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Muri dis-umani: la fotografia racconta l’immigrazione

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Muri dis-umani è il titolo dell’incontro in programma giovedì 2 settembre alle ore 21 nel chiostro san Fiorenzo di Perugia in via della Viola 1. Ospiti della serata il fotoreporter Francesco Malavolta e Giulia Costantini, rispettivamente fotogiornalista e responsabile del gruppo Emergency Perugia. Organizzata dalle attiviste e dagli attivisti di Amnesty International del capoluogo umbro, la conferenza intende fornire un approfondimento sulle tematiche legate ai flussi migratori e sulla situazione in Afghanistan. Modererà Ilaria Cagnacci, attivista per i diritti umani e collaboratrice di Frontierenews.

Fra disinformazione, retorica securitaria e mancate politiche di accoglienza, l’evento Muri dis-umani consentirà agli spettatori di compiere un viaggio nell’Europa fortificata attraverso la fotografia, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico ai volti e alle storie delle persone in fuga attraverso le fotografie scattate da Francesco Malavolta nei luoghi di frontiera.

Considerare la biografia di chi arriva è fondamentale per calarsi nel vivo del processo migratorio e per comprendere se al di là vi sia realmente ‘un nemico’ o semplicemente una persona che necessita di aiuto.

Francesco Malavolta reca testimonianza non solo delle migrazioni in sè, ma anche del loro evolversi con una peculiare attenzione verso i loro protagonisti. Ogni scatto, un racconto. Ogni racconto, una storia. Ogni storia, un tentativo di salvare la peculiarità della vita ritratta sfuggendo alla logica spersonalizzante che presenta le migrazioni come fenomeni anonimi. Le sue foto testimoniano inoltre la tenace determinazione di questi viaggiatori che abbandonano la propria vita e il proprio paese nella speranza di salvarsi e costruire una vita più degna.

Francesco Malavolta è un fotogiornalista iscritto all’OdG della Calabria, impegnato da oltre vent’anni nella documentazione dei flussi migratori che interessano il nostro continente. Gli ultimi segnati da un intensificarsi senza precedenti delle migrazioni stesse. Un lavoro svolto in un contesto spazio-temporale in costante mutamento che lo ha portato a viaggiare lungo i confini di una Europa sempre più blindata e difficile da raggiungere via terra o via mare. Da 10 anni collabora con la Comunità Europea, varie agenzie di stampa internazionale come Associated Press, nonché organizzazioni internazionali quali UNHCR e OIM.

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