Ottavia Piccolo è l’eroica Haifa in Occident Express

occident express stagione di prosa

di Benedetta Tintillini

Debutto nazionale lo scorso 18 ottobre al teatro Morlacchi di Perugia per Occident Express – Haifa è nata per star ferma, una nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria, scritto da Stefano Massini, ed interpretato da Ottavia Piccolo, con le musiche originali composte da Enrico Fink ed eseguite dal vivo da otto componenti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo.

Toglie il fiato l’interpretazione di Ottavia Piccolo, e non solo per la consueta bravura. Toglie il fiato perché è proprio l’aria che manca, l’aria che serve per sopravvivere, l’aria che è negata alle vite come quella di Haifa.

Manca l’aria in patria alla non più giovane Haifa, quando soffia il forte vento del deserto immergendo le città nelle tempeste di sabbia e quando le incursioni belliche di una guerra infinita seminano morte e distruzione. Scappare è l’unica cosa da fare per respirare, per vivere, non importa come e tantomeno dove.

Manca l’aria negli stretti pertugi che conducono alla salvezza, nei vagoni maleodoranti, nelle stive stracolme, nei campi profughi sovraffollati. Ma le merci non respirano, e merce umana è Haifa che scappa, merce da vendere, scambiare o scartare… gli oggetti non sentono dolore ed anche la protagonista stessa, nella sua continua fuga, non si percepisce più come un tempo, si sente altro, altrove. Ogni meta diventa un ulteriore ostacolo e solo la forza inarrestabile della vita spinge sempre oltre, all’inseguimento di un miraggio di normalità che non fa altro che porre nuovi ostacoli e nuovo dolore.

Haifa è una donna eroica, ma quante Haifa ci sono, ci sono state e ci saranno ancora? Quanti bimbi saranno costretti a vivere tali, allucinanti, esperienze e ne rimarranno segnati per sempre?

Il racconto di Haifa è un racconto vero, non verosimile, Haifa Ghemal esiste veramente, ed ha raccontato la sua fuga da Mosul al Baltico all’autore che ne ha fatto un testo teatrale. Il contributo dell’Orchestra Multietnica di Arezzo aumenta il pathos come solo la musica può e sa fare, seguendo Haifa nel suo peregrinare.

Occident Express è un convoglio di disperati che va in senso contrario al nostro sentire, noi, che abbiamo creato il mito dell’Orient Express, per scoprire comodamente il fascino dell’oriente, ora ci troviamo faccia a faccia con chi è costretto a lasciare l’oriente attratto dal vano mito dell’occidente pacifico e opulento.

La forza di “Occident express” è dirompente, è uno schiaffo verso chi stigmatizza, generalizza, etichetta. Ma tutto è diverso, quando si è costretti a guardare Haifa negli occhi.

 

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