Paletti dissuasori a Todi: una petizione al Ministro Franceschini

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Riceviamo da parte del gruppo consiliare del PD di Todi il seguente comunicato che pubblichiamo integralmente, riguardo all’installazione, da parte dell’attuale amministrazione, di paletti dissuasori e di una barriera al traffico in Piazza del Popolo, una delle più belle piazze d’Italia e vanto della città di Jacopone
Che l’installazione di paletti dissuasori della sosta e di una barriera, che ha l’aspetto di un lugubre catafalco, per impedire l’accesso delle auto alla Piazza e al Borgo, si possa definire intervento di arredo urbano è tesi difficile da sostenere. Un intervento di arredo urbano presupporrebbe la volontà di qualificare lo spazio urbano con elementi di arredo che garantissero le molteplici funzioni del centro storico, per renderlo fruibile a cittadini e turisti.
L’amministrazione comunale ha preferito ridurre l’intervento alla realizzazione di una corsia di scorrimento delle auto (come se la piazza fosse delimitata da una strada qualsiasi) e all’installazione di una barriera dotata di cartello stradale con segnale luminoso e sonoro, tipo pilomat, ma molto, molto più brutta.
E’ questo l’ultimo degli interventi che l’amministrazione di centro destra, presa dalla furia di impedire l’accesso del traffico privato al centro storico, impone senza alcun confronto con le categorie di utenti del colle cittadino, che, ricordiamo, non sono solo commercianti, che pure hanno il diritto di rappresentare le loro opinioni e richieste, ma anche residenti, (alcuni dei quali hanno visto trasformare il Borgo in cui vivono in un groviglio di semafori, per la stabile istituzione del doppio senso di circolazione in quel breve tratto di strada) studenti, professionisti, dipendenti di uffici pubblici e dei servizi ecc..
Non siamo contrari all’istituzione dell’isola pedonale sulla piazza di Todi, ma riteniamo che non debba essere una scelta assoluta e vada contemperata con le molteplici funzioni che la piazza ha e che l’arredo debba avere uno stile e una funzione consona al luogo e agli utenti dello spazio pubblico.
Viste le legittime proteste dei cittadini, che hanno invaso la stampa e i social in questi giorni, abbiamo segnalato al Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini l’infausta messa a dimora dei dissuasori e l’autorizzazione rilasciata dalla Soprintendenza Umbra all’intervento, chiedendo che valuti la possibilità di una revisione di quella decisione, che riteniamo discutibile visti i vincoli architettonico e paesaggistico che insistono sul colle di Todi e, in particolare sulla Piazza.
A margine di questa nostra iniziativa abbiamo comunque fatto richiesta di accesso agli atti, per conoscere il progetto che l’amministrazione ha presentato alla Soprintendenza… Ed è successo un fatto curioso:
avevamo chiesto che ci fossero inviati gli atti che l’amministrazione ha posto in essere per realizzare l’opera.
Cosa strana,  la responsabile del Servizio Opere Pubbliche del Comune di Todi (chissà poi perchè della questione non è stato investito il Servizio Urbanistica) ci ha inviato solo l’autorizzazione della Soprintedenza dell’Umbria di cui eravamo già a conoscenza. Nell’autorizzazione però sono citate la nota del 24 febbraio scorso con cui l’amministrazione ha chiesto l’autorizzazione e la relativa Relazione Tecnica illustrativa, che, si legge sempre nell’autorizzazione, è stata allegata a sostegno del progetto. Ma di tutto questo non c’è traccia nella documentazione trasmessa dagli uffici. Come mai? C’ è qualcosa da nascondere? Non si ha il coraggio di rendere pubblico il progetto elaborato dall’Amministrazione?
A proposito, sempre nell’autorizzazione c’è scritto che le barriere mobili sono due! Una lato sud e una lato nord della piazza!  Stanno per installarne un’altra vicino alla scalinata del Duomo?
Nel frattempo, comunque, insieme a cittadini, associazioni e altre forze politiche abbiamo dato il via ad una raccolta firme per una petizione popolare da inviare alla Soprintendenza dell’Umbria e al Ministro, per chiedere anche così che si rivaluti il progetto e lo si ridefinisca per tutelare una delle piazze storiche più belle e importanti d’Italia.
Gruppo Consiliare PD Todi
Foto: fonte Facebook

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