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Mostre. A Perugia cento capolavori svelati dell’Accademia di San Luca

accademia nazionale di san luca

E’ stata presentata ieri alla stampa, nella prestigiosa sede dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, la mostra Da Raffaello a Canova, da Valadier a Balla, che aprirà i battenti a Perugia il prossimo 21 Febbraio. Presenti all’evento Francesco Moschini Segretario Generale Accademia Nazionale di San Luca, Gianni Dessì Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca, Cristina Colaiacovo per la Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia, Giuseppe Depretis Presidente della Fondazione CariPerugia Arte, l’assessore alla cultura del Comune di Perugia Maria Teresa Severini ed il curatore della mostra Vittorio Sgarbi.

La prossima grande mostra, organizzata da Fondazione CariPerugia Arte in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca dal titolo Da Raffaello a Canova, da Valadier a Balla, sarà l’evento che porterà al grande pubblico ben cento capolavori assoluti provenienti dai depositi della prestigiosissima Accademia di San Luca di Roma. La mostra, come già accennato, è curata da Vittorio Sgarbi che “come un topo nel formaggio” come si è esso stesso definito, si è inabissato tra la polvere e l’enorme quantità di opere custodite nei depositi dell’Accademia, riportando alla luce grandi e piccoli capolavori fin’ora invisibili ai più.

Cinque secoli di storia in mostra dalle provenienze più disparate, Raffaello, Bronzino, Pietro da Cortona, Guercino, Rubens, Wicar, Hayez, Giambologna, Canova, Valadier, Balla, appaiono al fianco di dipinti e sculture di altri fondamentali artisti italiani e stranieri, a documentare la grande arte tra il Quattrocento ed il recente Novecento.

Allestita in due prestigiosi palazzi del centro storico perugino, la mostra inizia a Palazzo Baldeschi, sede, tra l’altro, della collezione Marabottini, per poi proseguire a Palazzo Lippi Alessandri.

“Le opere richiedono per prima cosa luce ed occhi per essere ammirate – afferma Dessì – invito tutti a Perugia per questa occasione straordinaria che vede intrecciarsi le opere esposte con il territorio che le ospita, rendendo l’appuntamento perugino assolutamente unico e straordinario”.

Tra i tanti artisti in mostra particolare suggestione suscita la riscoperta di una figura quasi dimenticata del secolo scorso, Amedeo Bocchi, del quale sarà possibile ammirare la grande tela raffigurante la figlia Bianca, dalla struggente e delicata bellezza che, poco dopo l’esecuzione del ritratto, morirà all’età di 26 anni.

Uno degli scopi della mostra, coma ha affermato Sgarbi, è l’intenzione di sottolineare l’incrocio tra idea e funzione delle Accademie di Belle Arti in un colloquio tra la romana e la perugina, unite da profondi legami, che intende rivedere l’anima ed il senso di tali istituzioni.

L’Assessore Severini ha colto l’occasione per sottolineare come le varie offerte culturali della città potranno e sparanno interagire con la grande mostra, ed è stata, suo malgrado, coinvolta dalla vis polemica di Vittorio Sgarbi che non ha perso l’occasione di vivacizzare il suo intervento con un pepato commento squisitamente perugino.

Giulio Pocecco

 

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