Alla Mostra Mercato del Tartufo e della Patata di Pietralunga è stato presentato “Tuberturismo”, il progetto che unisce tartufo, cultura e turismo sostenibile per rilanciare l’economia locale e valorizzare l’identità del territorio.
Sabato 11 ottobre 2025, nella Sala del Consiglio del Comune di Pietralunga, si è tenuta la conferenza di presentazione del progetto “Tuberturismo”, un’iniziativa che mira a trasformare il tartufo — autentico simbolo del territorio umbro — in un volano di sviluppo economico, culturale e turistico. L’evento si è inserito nell’ambito della Mostra Mercato del Tartufo e della Patata, appuntamento di punta per la comunità locale.
La conferenza si è aperta con i saluti istituzionali del Sindaco di Pietralunga Francesco Rizzuti e dell’Assessore regionale Simona Meloni, seguiti dagli interventi di Elisa Ioni (Giuliano Tartufi), ideatrice e promotrice iniziale del progetto, che ha raccontato la genesi e la visione originaria di “Tuberturismo”.
Samantha Citti, Responsabile Unico del Procedimento del Comune di Pietralunga, ha illustrato la struttura e gli obiettivi dell’iniziativa, articolata in due anime principali: TartufiCOLTURA e TartufiCULTURA. La prima riguarda gli interventi dedicati alla produzione e alla filiera agricola del tartufo, la seconda lo sviluppo turistico e culturale collegato al mondo tartufigeno.
Durante la conferenza, Carlo Maria Natalicchi di Fattoria Creativa ha presentato il logo e l’identità visiva del progetto, mentre Orazio Anastasi, Amministratore Unico di AFOR Umbria, ha spiegato il ruolo dell’Agenzia Forestale Regionale nella promozione della tartuficoltura. A chiudere gli interventi tecnici, il Dott. Alessandro Varallo, Dirigente del Servizio AFOR, ha illustrato i progetti e le azioni tecniche per la valorizzazione e la tutela delle tartufaie.
Un progetto per il futuro delle aree rurali umbre
“Tuberturismo” nasce dall’esigenza di valorizzare il tartufo e la cultura locale come motori di sviluppo integrato, promuovendo un turismo esperienziale capace di attrarre visitatori italiani e stranieri interessati all’enogastronomia e alla scoperta autentica del territorio. Pietralunga, borgo di circa 2.100 abitanti con oltre 400 cavatori attivi e una solida tradizione tartufigena, rappresenta un modello ideale per questo tipo di sviluppo.
Il nome stesso del progetto, che unisce “Tuber” (dal latino, tartufo) e “turismo”, richiama anche il legame con i tuberi, come la patata bianca, altra eccellenza locale.
Tra le attività previste figurano formazione professionale per cavatori e operatori turistici, la creazione di un marchio territoriale condiviso, l’istituzione di un mercato permanente del tartufo, eventi tematici, miglioramento della sentieristica e della viabilità e campagne di marketing territoriale. L’obiettivo finale è costruire un modello sostenibile e replicabile che unisca agricoltura, turismo e cultura.
Il tartufo come motore economico e culturale
Il settore tartufigeno in Umbria ha un valore economico stimato in oltre 50 milioni di euro l’anno e coinvolge migliaia di lavoratori tra cavatori, aziende e operatori turistici. Il progetto “Tuberturismo” punta a rafforzare la filiera locale, creando nuove opportunità occupazionali e contrastando lo spopolamento delle aree interne.
Il “tuberturista” — figura centrale del progetto — è un viaggiatore curioso, amante dell’autenticità, che desidera partecipare alla ricerca del tartufo, degustare prodotti tipici e conoscere da vicino le persone e i luoghi che custodiscono questa tradizione.
L’iniziativa si inserisce inoltre nel quadro della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea, aprendo la strada a futuri finanziamenti e collaborazioni.
Un’identità visiva e territoriale condivisa
Il marchio “Tuberturismo”, sviluppato nell’ambito del progetto Ecomuseo della Valle del Carpina, esprime il legame profondo con la terra e la scoperta dei suoi tesori nascosti. L’obiettivo è quello di rendere Pietralunga un punto di riferimento nel panorama del turismo esperienziale legato al tartufo, sull’esempio di esperienze di successo come l’enoturismo in Toscana o il turismo dell’olio in Andalusia.
Il tarufo di Pietralunga secondo Carlo Cracco
A conclusione dell’appuntamento il popolare chef Carlo Cracco, invitato dal main sponsor della manifestazione Giuliano Tartufi, ha proposto un menù a base di tartufo bianco e uncinato, che ha deliziato gli oltre 200 presenti.
Con “Tuberturismo”, Pietralunga scommette su un futuro dove tradizione, innovazione e sostenibilità si fondono per dare nuova linfa al territorio. Un progetto che non solo valorizza il tartufo come prodotto d’eccellenza, ma rafforza il senso di comunità, offrendo un modello di sviluppo replicabile per molte altre aree rurali italiane.
Benedetta Tintillini
